APRILE
Originari di Carona presso Lugano, nel Canton Ticino, gli A. sono ricordati come architetti, scultori, decoratori, dalla seconda metà del sec. XV sino al sec. XVIII. Uno dei primi fu Antonio, che era a Genova nella seconda metà del sec. XV; un Giorgio, figlio di Andrea, lavorò in Toscana ed è ricordato alla data del 1499; un Aprile di Maestro Giovanni - più comunemente indicato come Giovanni - stabilitosi a Genova nella seconda metà del sec. XV, era ancora vivo nel 1509. Egli ebbe tre figli, Pietro, Antonio Maria e Giovanni Antonio, morto a Genova nel 1527 e a noi noto solo attraverso la collaborazione con i fratelli che furono invece gli esponenti più importanti della famiglia nel sec. XVI e la cui attività si svolse tra Genova, Carrara e la Spagna. Di Pietro è ricordato un figlio Battista, che nel 1524 si impegnò a eseguire un Crocifisso in legno perla marchesa Lucrezia Malaspina di Carrara; un Giovanni Battista, architetto e intagliatore in legno - attivo a Venezia con Tullio Lombardo tra il 1524 e il 1532 - risulta figlio di Giovanni Antonio. Nel 1567 i fratelli Andrea e Battista - già ricordati per lavori di decorazioni (circa 1560) nell'atrio e in una antisala del Palazzo Carrega-Cataldi a Genova - si impegnano a lavorare in stucco in una loggia della villa Grimaldi a Sampierdarena.
Numerosi altri artisti dal cognome. provenienti da Carona, e perciò probabilmente in rapporti di parentela, oggi imprecisabili, con quelli già ricordati, si incontrano ancora nell'Italia settentrionale, a Roma e in Sicilia: Martino era occupato nel 1541 al modello della porta maggiore del duomo di Milano; Leonardo lavorava nel 1569 alla fabbrica del duomo di Como; Gaspare costruì tra il 1628 e il 1640 la collegiata di Bormio; Carlo Alessandro fu impresario a Torino della cappella del SS. Sudario e nel 1669 otteneva un'onoreficenza dal duca Carlo Emanuele; Francesco lavorava in Piemonte nel XVIII secolo: nel 1725 riceveva l'incarico di lavori in una cappella dei duomo di Torino; tra il 1731 e il '50, per incarico di Carlo Emanuele III, lavorava nel duomo di Vercelli, nella cappella del beato Amedeo.
A Roma figurano due membri della famiglia: Bartolomeo, che è ricordato in un testamento del 1631 quale stuccatore, e il ben più noto scultore Francesco, attivo nella seconda metà del Seicento.
In Sicilia infine appaiono Giovanni Battista, a Palermo tra il 1597 (quando si impegna in lavori di restauro nella città) e il 1600; Battista, che lavorò alle sculture di piazza Villena a Palermo; Carlo, che fu anche in Spagna, e che nel 1663 eseguì la statua di Filippo IV, collocata nella piazza dinanzi al Palazzo reale di Palermo, dove rimase fino al 1848. Fornì anche alcune sculture per la piazza del duomo e le figure rappresentanti le quattro parti del mondo, gli otto regni di Filippo IV e i quattro re mori, che sono comprese nel monumento situato in piazza Vittoria.
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