Vedi AQUINCUM dell'anno: 1958 - 1973
AQUINCUM (Aquincum, Aquinqum, Acincum)
Capoluogo della Pannonia inferiore, identificato con O-Buda nel territorio della città di Budapest in Ungheria.
Centro chiave non solo della provincia della Pannonia inferiore, ma anche di quasi tutta la linea di difesa del medio Danubio. Come più ad O Carnuntum, più a S la fortezza di Intercisa, A. doveva formare il cuneo verso il barbaricum, avendo dal primo momento una forte testa di ponte verso il territorio degli Iasigi. Fu municipium verso l'età di Adriano e colonia Septimia già dal 198. È ora certo che il centro, prima di essere municipio, fu sede di un'ala già nell'età di Augusto, il quale per primo stanziò il limite dell'Impero sul Danubio. Dopo la divisione e la nuova denominazione delle due Pannonie, A. rimase sempre centro di prim'ordine e la vita vi perdurò fino alla fine del VI sec. d. C. Fu tra i primi centri in cui penetrò il cristianesimo.
Nella descrizione della parte topografica si deve tener conto dei due abitati: quello civile e quello militare. Il castrum era sorto nella regione dello odierno cantiere navale, mentre la porta decumana si trova allo sbocco della via Vòròsi sulla piazza Florian; la porta principale destra pare che si trovi verso la via Lajos. Il praetorium della città era verso la via Fò. Sono state messe in luce molto bene le terme del castrum di grandi dimensioni - nonché il valetudinarium. Nel territorio della città militare sono stati scavati anche altri monumenti, tra cui una schola vigilum, mentre si ha conoscenza anche di un'altra, posta nell'abitato civile. La scoperta di un anfiteatro nella città militare e la conoscenza di un altro nella città civile, hanno rivelato A. come uno dei pochi centri che possa vantare due anfiteatri. Di questi, quello militare si presenta di dimensioni assai grandi (m 130 × 107), ma purtroppo della sua disposizione si conosce assai poco, dato lo stato di devastazione in cui si trova. I muri dei settori esterni sono di uno spessore di m 10, con massicci speroni; la cavea era ricavata dal materiale ottenuto dalla sistemazione della vastissima arena (m 88 × 66,40).
La città civile, cinta anch'essa da una fortificazione, si trovà nella regione di Papfòld. A poca distanza dalla ferrovia che si dirige verso Esztergo si trova l'anfiteatro civile, costruito prima del 162 d. C. Ha una pianta ellittica e pare che la cavea sia stata interamente ricavata dallo scavo del terreno. La copertura era molto probabilmente in legno, le dimensioni sull'asse erano m 86 × 75. Il podium dell'àrena era formato da grandi conci, mentre tra i sedili solamente pochi erano in pietra; gli altri erano in legno ed infissi nella terra. Un altro monumento di grandi dimensioni è anche il complesso termale, di cui si conservano assai bene gli elementi costituitivi: tepidarium, calidarium, frigidarium e l'apodyterium. A S delle terme si trova il forum, con al centro una statua. Più a S ancora si trova il macellum, circondato da ogni lato da tabernae e con in mezzo un edificio rotondo che ci fa pensare ad un santuario. Tra gli altri monumenti significativi della città civile vi sono inoltre: un mitrhraeum (di m 13,50 × 6); una grande sala a colonne che si potrebbe considerare una curia, nonché la fabbrica di un figlinus. Non si conosce ancora il posto dove si potrebbe trovare la Fabrica Acincensis Scutaria di cui si parla in Not. dign. Occ., 9, 19. Per l'alimentazione idrica della città si conoscono finora due acquedotti, ma non è affatto escluso che ve ne fossero anche altri.
Non mancano neppure monumenti cristiani; si sa, infatti, che nella parte occidentale vicina al castrum sorgeva la necropoli, in cui già nel IV sec. furono sepolti anche cristiani. Solo così si può spiegare la presenza di una cella trichora in via Ratkar e di una cappella con abside in via Vihar.
Si è detto che sulla sponda sinistra del Danubio, quasi di fronte ad A., era un'altra serie di lungi, tra cui anche quello scavato da L. Nagy nei 1932 e nel 1944 (misure: m 86 × 84). Molto probabilmente la presenza di questo e degli altri lungi è da mettere in collegamento con le opere difensive di Commodo: lungi a solo extructi item praesidia per loca opportuna ad clandestinos latrunculorum transitus opposita. Secondo le induzioni del Nàgy, si deve riconoscere in tale fortezza il centro militare di Transaquincum (Transaquinqum), il cui ultimo rifacimento va datato nel IV sec. d. C., data che risulta anche da alcuni suoi caratteri peculiari (ad es., la forma rotonda delle torrette angolari). Il luogo è stato identificato anche con il Πεσσίον di Tolomeo (vii, 14). Per il museo di A., v. Budapest.
Bibl: L. Nagy, Fürher durch A., Budapest 1934; id., I ricordi cristiano-romani recentemente trovati in Ungheria, Relazione al III Congresso intern. di Archeologia Cristiana, Roma 1932, p. 296 ss.; id., Il secondo anfiteatro di A., Corvina 1942; id., Az Eskù ter ròmai eròd, Pest varos òse, Budapest 1946; vedi inoltre la rivista Budapest Régiségi, passim, e G. Libertini, Anfiteatri e teatri antichi di Ungheria, in Dioniso, X, 1947, pp. 3-6; J. Szilágyj, A., Budapest 1956.