ar-RAQQAH
Città islamica sull'Eufrate, dove sorgeva Nikephorion, fondata da Alessandro Magno, ebbe il suo aspetto definitivo dal califfo al-Manṣūr, il quale costruì nel 772 accanto alla città vecchia la nuova residenza ar-Rāfiqah. Hārūn ar-Rashīd vi tenne corte dal 796 al 808 e vi costrusse diversi palazzi, di cui è notevole soprattutto il Qaṣr as-salāmah. Le mura in argilla della città, con torri rotonde e un castello situato nei pressi del fiume, sono ben conservate; degli altri edifici non rimangono che rovine sparse: della moschea fuori le mura, fondata poco dopo l'occupazione della città; della grande moschea di al-Manṣūr, restaurata nel 1166 da Nūr-addīn. La rovina Hiraqla, sita nelle vicinanze di ar-Raqqah, di struttura circolare, con torri e quattro porte poste intorno a una costruzione interna a terrazze, è stata identificata con uno dei castelli eretti da Hārūn. La città è nota per i copiosi ritrovamenti di ceramiche, decorate con procedimenti tecnici molto varî, che fanno supporre una produzione locale assai intensa dal sec. X al XIII, affine per materiale e qualità dello smalto più a quella siriaca che alla ceramica del ‛Irāq.
Bibl.: F. Sarre e E. Herzfeld, Archäolog. Reise im Euphrat-und Tigrisgebiet, Berlino 1911-21, I, p. 165 segg.; II, p. 349 segg.