Fondo Monetario Arabo
Il Fondo monetario arabo (Amf) è un’organizzazione panaraba creata dal Consiglio economico degli stati della Lega Araba. L’accordo istitutivo è stato siglato dai membri fondatori a Rabat nell’aprile 1976 ed è entrato in vigore nel febbraio dell’anno successivo. Il Fondo concorre a migliorare la condizione economica dei paesi membri. I suoi obiettivi principali sono: mantenere in ordine la bilancia dei pagamenti degli stati arabi; concorrere alla stabilità dei tassi di cambio tra le valute arabe e favorire la cooperazione monetaria; promuovere lo sviluppo dei mercati finanziari, sostenere l’idea di una valuta araba unica; mediare tra le posizioni degli stati membri per affrontare in modo efficace i problemi economici e monetari internazionali; promuovere il commercio interstatale.
Le misure indicate nell’Accordo di Rabat per raggiungere gli obiettivi del Fondo sono numerose. Le più significative attengono all’elargizione di agevolazioni creditizie a breve e medio termine ai paesi membri con bilancia commerciale negativa, al coordinamento delle politiche monetarie degli stati membri attraverso la facilitazione del dialogo tra le varie autorità monetarie statali, all’incentivazione del movimento dei capitali tra gli stati arabi, all’offerta di assistenza tecnica alle istituzioni monetarie e bancarie degli stati membri, alla programmazione di periodiche consultazioni con i rappresentanti dei membri per discutere della condizione economica del paese e per individuare politiche finanziarie utili ad affrontare le problematiche più incombenti e, infine, al prestito finanziario per sostenere operazioni e progetti economici.
Nel 2011, il fondo ha erogato tre nuovi prestiti: uno al Marocco, per una somma di 63 milioni di dollari, e gli altri due all’Egitto, per un ammontare complessivo di 528 milioni.
Struttura istituzionale
L’Amf ha una struttura piramidale con al vertice il direttore generale. Gli organi collegiali sono il Consiglio dei governatori, il Consiglio dei direttori esecutivi e le Commissioni dei prestiti e degli investimenti. Il Consiglio dei governatori, composto da un governatore e un governatore sostituto per ogni stato membro, detiene i poteri esclusivi di ammettere e sospendere i membri, aumentare il capitale del Fondo, stabilire la distribuzione del reddito netto dell’organizzazione, approvare i conti finali, dirimere le eventuali controversie sull’interpretazione dell’Accordo, emendare l’Accordo e sospendere le operazioni del Fondo. I governatori, in carica per cinque anni, si riuniscono almeno una volta all’anno e cooperano direttamente con il Consiglio economico, il Consiglio dell’unità economica araba e il Fondo arabo per lo sviluppo economico e sociale (Afesd).
Il Consiglio dei direttori esecutivi è costituito da otto membri eletti dal Consiglio dei governatori, con mandato triennale rinnovabile, e dal direttore generale. I loro poteri attengono alle materie non direttamente assegnate dall’Accordo al Consiglio dei governatori, e le materie da quest’ultimo assegnate ai direttori esecutivi.
Il direttore generale, eletto per cinque anni con carica rinnovabile, è capo dello staff del Fondo e responsabile di tutte le attività del Consiglio dei direttori esecutivi, partecipa alle riunioni di entrambi i Consigli e redige i rapporti annuali sui lavori effettuati dal Fondo. Alle dirette dipendenze del direttore generale ci sono inoltre le Commissioni dei prestiti e degli investimenti, le quali propongono linee di politica economica poi vagliate dal Consiglio dei direttori esecutivi.
Algeria, Arabia Saudita, Bahrain, Comore, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Giordania, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Marocco, Mauritania, Oman, Palestina, Qatar, Siria, Somalia, Sudan, Tunisia, Yemen.