Vedi Arab Monetary Fund dell'anno: 2015 - 2016
Fondo monetario arabo
Il Fondo monetario arabo (AMF) è un’organizzazione panaraba creata dal Consiglio economico degli stati della Lega Araba. L’accordo istitutivo è stato siglato dai membri fondatori a Rabat, in Marocco, nell’aprile 1976 ed è entrato in vigore nel febbraio dell’anno successivo. Il Fondo concorre a migliorare la condizione economica dei paesi membri. I suoi obiettivi principali sono: mantenere in ordine la bilancia dei pagamenti degli stati arabi; concorrere alla stabilità dei tassi di cambio tra le valute arabe e favorire la cooperazione monetaria; promuovere lo sviluppo dei mercati finanziari; sostenere l’idea di una valuta araba unica; mediare tra le posizioni degli stati membri per affrontare in modo efficace i problemi economici e monetari internazionali; promuovere il commercio interstatale.
Le misure indicate nell’Accordo di Rabat per raggiungere gli obiettivi del Fondo sono numerose. Le più significative riguardano l’elargizione di agevolazioni creditizie a breve e medio termine ai paesi membri che presentano una bilancia commerciale negativa, il coordinamento delle politiche monetarie degli stati membri attraverso la facilitazione del dialogo tra le varie autorità monetarie statali, l’incentivazione del movimento dei capitali tra gli stati arabi, l’offerta di assistenza tecnica alle istituzioni monetarie e bancarie degli stati membri, la programmazione di periodiche consultazioni con i rappresentanti dei membri per discutere della condizione economica del paese e per individuare politiche finanziarie utili ad affrontare le problematiche ritenute più incombenti e, infine, il prestito finanziario per sostenere specifiche operazioni e progetti economici.
Nel 2012, il fondo ha erogato sette nuovi prestiti, per un ammontare complessivo di 545 milioni di dollari.
I paesi che ne hanno beneficiato sono stati Giordania, Yemen, Tunisia e Marocco.
L’AMF HA una struttura piramidale con al vertice il direttore generale. Gli organi collegiali sono il Consiglio dei governatori, il Consiglio dei direttori esecutivi e le Commissioni dei prestiti e degli investimenti. Il Consiglio dei governatori, composto da un governatore e un governatore sostituto per ogni membro, detiene i poteri esclusivi di ammettere e sospendere i membri, aumentare il capitale, stabilire la distribuzione del reddito netto dell’organizzazione, approvare i conti finali, dirimere le eventuali controversie sull’interpretazione dell’Accordo, emendare l’Accordo e sospendere le operazioni del Fondo. I governatori, in carica per cinque anni, si riuniscono almeno una volta all’anno e cooperano con il Consiglio economico, il Consiglio dell’unità economica araba e il Fondo arabo per lo sviluppo economico e sociale (AFESD). Il Consiglio dei direttori esecutivi è costituito da otto membri eletti dal Consiglio dei governatori, con mandato triennale rinnovabile, e dal direttore generale. I loro poteri attengono alle materie non direttamente assegnate dall’Accordo al Consiglio dei governatori e a quelle da quest’ultimo assegnate ai direttori esecutivi. Il direttore generale, eletto per cinque anni con carica rinnovabile, è responsabile delle attività del Consiglio dei direttori esecutivi, partecipa alle riunioni di entrambi i Consigli e redige i rapporti annuali sui lavori effettuati dall’ AMF. Alle dirette dipendenze del direttore generale ci sono le Commissioni dei prestiti e degli investimenti, le quali propongono linee di politica economica poi vagliate dal Consiglio dei direttori esecutivi.
Algeria, Arabia Saudita, Bahrain, Comore, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Giordania, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Marocco, Mauritania, Oman, Palestina, Qatar, Siria, Somalia, Sudan, Tunisia, Yemen.