Pur possedendo un quinto delle riserve mondiali di petrolio, l’oro nero, l’Arabia Saudita è tra i paesi che dispongono delle più scarse risorse idriche al mondo e deve affrontare il problema della desertificazione. La mancanza di acqua, e in particolare di fonti rinnovabili (come i ghiacciai montani), non permette di sviluppare la produzione agricola: solo il 2% del territorio è coltivato e questo comporta un problema di sicurezza alimentare. Il paese dipende dalle importazioni di prodotti di base e, di conseguenza, dalla volatilità dei prezzi di tali prodotti sui mercati internazionali. Nel 2009, con un investimento iniziale di 800 milioni di dollari, il governo saudita ha creato un ente pubblico che dovrebbe investire nella produzione di alimenti all’estero in vista di una loro importazione nel paese: lo prova il contratto di locazione stipulato con il governo sudanese allo scopo di produrre grano, verdura e mangimi animali. Di notevole importanza anche i progetti di desalinizzazione, che richiedono ingenti risorse finanziarie: l’Arabia Saudita, infatti, desalinizza acqua per il 70% del suo consumo totale.