‛ARABISTĀN (A. T., 92)
Una delle più piccole provincie della Persia (oltrepassa di poco i 100 mila kmq.), compresa fra il Luristān, Hamadān, Iṣfahān e il Fārsistān, limitata a S. dal Golfo Persico e ad O. dall'‛Irāq. ‛Arabistān, in persiano "paese degli Arabi", è una denominazione ufficiale introdotta soltanto verso gli ultimi anni del sec. XIX, per il fatto che la zona piana, a steppa, è abitata dai nomadi arabi Benī Ka‛b e Benī Lām. Il vero nome, conservatosi per molti secoli ed ancor oggi vivo nell'uso comune, è Khūzistān "il paese dei Khūz"; il suo territorio corrisponde al biblico ‛Ēlām, alla Elymais o Susiana degli autori classici.
La parte occidentale dell'‛Arabistān, percorsa dal Kārūn, è, al pari della meridionale, su cui divaga il Ṭāb o Zaidān-rūd, bassa e paludosa, come la finitima zona el-Baṭīḥah (in arabo: "regione con stagni e paludi"); verso E. invece il terreno sale a terrazzi fino al margine esterno dell'altipiano iranico, caratterizzato qui da un fascio di elevati bastioni montuosi, diretti da NO. a SE. e costituiti da calcari cretacei resistenti, profondamente incisi dalle valli trasversali dei corsi d'acqua che scendono al Tigri. Questi corsi d'acqua, che attraversano con gole non meno aspre i terrazzi modellati sulle più recenti arenarie della zona pedemontana, rappresentano l'unica via di penetrazione che da questa conduce alle alte terre della Persia centrale.
Il clima è aspro, con inverni rigidi e nevosi ed estati caldissime nella parte elevata del paese, dove si sviluppa una vegetazione che ricorda quella dei climi temperati. Questa si fa invece nettamente tropicale lungo il basso Kārūn e nella piatta, larga cimosa litoranea, che chiude la provincia a mezzogiorno. Qui le piogge invernali, apportatevi dagli umidi venti che provengono dal Golfo Persico, trasformano il suolo in una micidiale palude, che d'estate i torridi calori riducono a deserto. Anche in antico le città (come Susa) sorgevano nell'interno, dove il terreno si viene sollevando di qualche centinaio di metri sulla desolata pianura alluvionale.
La popolazione, della quale gli Arabi formano una minoranza concentrata quasi tutta nelle zone occidentale e meridionale, non oltrepassa, secondo le stime più attendibili, i 250 mila abitanti. I prodotti principali sono i datteri, il riso, il grano, il mais, l'orzo, il cotone - che ha avuto negli ultimi anni un promettente sviluppo ed è di qualità ottima - la seta e l'indaco. Le manifatture dànno i soliti prodotti comuni a tutta la Persia: cotonami, tappeti, tessuti di lana e seterie, ottenuti con sistemi tradizionali e antiquati. Il bacino medio del Kārūn è ricco di depositi di carbone e di petrolio, solo in parte sfruttati. Poche le strade; il Kārūn è navigabile dalla foce a Shūshter, per piccole imbarcazioni.
I centri più importanti, oltre la capitale Dizfūl, sono el-Muḥammarah (sede d'un emirato arabo autonomo, sullo Shaṭṭ el-‛Arab), Shūshter ed Ahwāz, ambedue sul corso del Kārūn.