ARACNE (᾿Αράχνη)
Rappresentante dell'arte tessile lidia; figlia del purpurario Idmon da Colofone, abitante nella città Hypaipa al Tmolos. Vantandosi di essere superiore ad Atena nell'arte del tessere, A. sfidò la dea ad una gara; Atena rappresentò nella sua tela il consesso degli dèi, ed A. le avventure amorose di alcuni di essi. Ma, irritata per l'argomento scelto e per la superiorità del lavoro di A., la dea volle punire la rivale e la trasformò in un ragno. V'è chi ritiene che il mito adombri una rivalità nell'arte del tessere, costituitasi magari in età arcaica, tra Atene ed i centri di produzione micrasiatici (il mito di A. è localizzato infatti nella Lidia): una tale opinione, se accertata, rappresenterebbe un interessante contributo alla storia dei rapporti tra Ellade e vicino Oriente nel campo delle cosiddette arti applicate, il che in definitiva non è che un capitolo del più vasto e complesso problema dei rapporti tra civiltà greca e civiltà orientali, specie nel periodo delle origini elleniche, e dell'introduzione di elementi orientali nell'arte greca arcaica. Mentre il mito è noto in fonti tarde (Ovid., Met., vi, 5-195), l'iconografia è attestata fin dal VII sec. a. C. da un arýballos corinzio (Corinto, Museo CP 2038) che rappresenta la vivace scena della gara con due telai, A. e Atena, forse sotto le sembianze di vecchia, e alcune ancelle. Per trovare un'altra rappresentazione del mito bisogna arrivare al periodo flavio con alcune scene di tessitura che sono sul fregio che adorna il muro di recinzione del Foro di Nerva a Roma. Tale fregio è infatti riferibile ad Atena, al suo culto ed a suoi miti.
Bibl: (Schirmer, in Roscher, I, cc. 469-470, s. v.; R. Wagner, in Pauly-Wissowa, II, c. 376 s., s. v.; N. Terzaghi, in Enc. Ital., III, p. 911 s., s. v.; P. H. Blanckenhagen, Flavische Architektur, Berlino 1940, p. 124 ss., tavv. 40-41, fig. 106; G. Davidson Weinberg-S. S. Weinberg, Arachne of Lydia at Corinth, in The Aegean and the Near Est, Studies Presented to H. Goldman, New York 1956, Tavv. XXXIII-XXXV.