ARACNIDI o Aracnoidi (dal gr. ἀράχνη "ragno"; latino scient. Arachnida; fr. Arachnides; sp. Arácnidos; ted. Spinnentiere; ingl. Arachnids)
Gli Aracnidi costituiscono una delle classi del grande tipo degli Artropodi (sottotipo degli Artropodi chelicerati).
Caratteri esterni. - Nel corpo di un Aracnide distinguiamo di regola due porzioni; una anteriore detta cefalotorace o, meglio, prosoma, composta di 6 segmenti; e una posteriore o addome, la quale, quando è segmentata, comprende da 6 a 13 segmenti. È manifesta, nella serie degli Aracnidi, la tendenza alla riduzione della metameria, nonché alla coalescenza di regioni inizialmente divise dal corpo. Una regione cefalica distinta non si osserva che nei Solifugi, ove tuttavia il capo è fuso col primo segmento cefalotoracico, lasciando liberi i tre successivi; negli altri ordini la regione cefalotoracica è sempre indivisa, dovendosi ritenere semplici solchi e non veri metameri le linee trasversali visibili dorsalmente sul cefalotorace dei Pseudoscorpioni (Chelifer (fig. 1, 6). L'addome degli Scorpioni è suddiviso in addome propriamente detto o preaddome e in una porzione più sottile detta postaddome (fig. 1, 1); un postaddome filiforme si nota anche in alcuni Pedipalpi (Telyphonus, fig. 1, 3) e nei Palpigradi (Koenenia, fig. 1, 5). Negli altri gruppi manca il postaddome; in quasi tutti gli Araneini si cancella la metameria di questa regione (fig. 2, 5 e 7). Finalmente il corpo è di regola conglobato in un unico ammasso negli Acari, e la fitta segmentazione del corpo indiviso e vermiforme dei Linguatulidi o Pentastomidi (fig. 1, 4) è particolarità esterna, che non corrisponde a vera metameria. Caratteristica del gruppo è la presenza di sei paia di arti, tutti ad un sol ramo e tutti inseriti sul cefalotorace. Gli arti del primo paio, detti cheliceri, sono le sole appendici preorali nell'adulto e occupano la posizione delle antenne negli Artropodi antennati; terminano ad uncino o a tanaglia e servono a tener ferma o ad uccidere la preda. Gli arti del secondo paio, chiamati palpi, hanno forma, sviluppo e funzione varia a seconda dei gruppi, e possono cumulare più funzioni anche nella stessa specie. Seguendo i più, ascriviamo le lamine masticatorie o mascelle (quando esistono) ai palpi come pezzi basali, a differenza di coloro che riconoscono negli Aracnidi tre paia di arti periboccali: cheliceri, palpi e mascelle.
Le quattro paia successive, di regola bene sviluppate (prescindendo da alcuni parassiti), servono alla locomozione e constano di 6-7 articoli. È assai dubbio che le due paia di uncini presso la bocca dei Linguatulidi rappresentino gli arti mancanti in questi animali.
Caratteri interni. - Nel sistema nervoso distinguiamo anzitutto un ammasso gangliare cefalotoracico composto dorsalmente del cervello e ventralmente del ganglio sottoesofageo, tra loro uniti da un breve cingolo. Il cervello risulta di due paia di ganglî; il posteriore dei quali, formatosi nell'embrione in posizione postorale, passa durante l'embriogenesi all'innanzi della bocca e si salda con l'anteriore. Il ganglio ventrale risulta dalla fusione di tutti i gangli cefalotoracici ventrali e da un numero variabile di gangli addominali; tre di questi, prescindendo dai gangli del postaddome, rimangono liberi negli Scorpioni (fig. 1, 2); due nei Telifonidi, negli Opilioni, ecc.; uno nei Migalidi (fig. 2, 5); la fusione è completa nella maggioranza degli Araneini.
Dell'apparato sensorio si debbono ricordare anzitutto le piccole dimensioni e il numero spesso elevato degli occhi (da 2 a 12). Questi appartengono tutti al tipo degli occhi semplici od ocelli (fig. 2, 6) il che non esclude in taluni casi (es. negli occhi mediani degli Scorpioni e dei Migalomorfi) un grado abbastanza notevole di complicazione. In varî gruppi di Aracnidi (Scorpioni, Araneidi, Pedipalpi, Solifugi) coesistono due tipi di occhi, i mediani e i laterali. Nei primi manca uno strato che funzioni come riflettore interno della luce (tapetum), e i bastoncini visivi della retina sono rivolti verso la luce; nei secondi per contro si descrive un tapetum, e i bastoncini guardano in direzione opposta a quella della luce. Si hanno buoni motivi (quantunque non ancora suffragati da prove sperimentali) per ritenere che gli occhi mediani siano destinati alla visione in pieno giorno e i laterali entrino in funzione durante la notte. La conoscenza degli altri organi di senso degli Aracnidi è ancora incompleta; si può osservare tuttavia che tali organi rimangono a un livello piuttosto basso e inferiore a quello degl'insetti.
Il tubo digerente è completo e l'intestino anteriore si dilata in uno stomaco succiatore, che funziona come una pompa aspirante. Sono annessi del canale alimentare le ghiandole salivari, le ghiandole gastriche e i tubi malpighiani; questi ultimi hanno funzione escretoria e sboccano nell'intestino posteriore; secondo indagini recenti, differiscono per la loro derivazione endodermica dai tubi malpighiani degli Artropodi antennati, che hanno origine ectodermica. Organi escretori d'altro tipo sono le ghiandole coxali, alla base delle zampe, prive di condotto escretore. Il cuore è per intero nell'addome, o nella regione corrispondente; il sistema circolatorio è assai ridotto nelle forme tracheate e nelle specie molto piccole.
Dell'apparato respiratorio vanno menzionati i sacchi respiratorî, che si formano, durante l'embriogenesi, da abbozzi invaginati di arti addominali; l'invaginazione diventa un'ampia camera comunicante con l'esterno per una fessura (stigma) nel cui lume sporgono molte lamelle, rivestite sulla faccia ventrale d'una tenue cuticola, attraverso cui si effettuano gli scambî gassosi fra l'aria e il sangue circolante nell'interno della lamella (fig. 2, 1 e 4).
Si descrivono in molti aracnidi tubi respiratorî o trachee (fig. 2, 2 e 3), le quali non differiscono, istologicamente parlando, dalle trachee degl'insetti, mentre l'indagine embriologica le dimostra omologhe ai sacchi respiratorî. Le trachee possono sostituire completamente i sacchi respiratorî oppure coesistere con essi. Gli Aracnidi sono tutti a sessi separati, ovipari o vivipari, e hanno, oltre a testicoli e ovarî, pari o impari, parti accessorie (vescicole seminali, spermateche, ecc.) e organi copulatori.
Sviluppo. - Nello sviluppo embrionale (fig. 2, 8-16) la segmentazione dell'embrione, più ricca di quella dell'adulto, procede di regola dall'innanzi all'indietro, e gli abbozzi delle appendici compaiono in ordine variabile; non di rado si formano tutte insieme, tranne i cheliceri, che si abbozzano su di un segmento postorale. Più tardi si forma il lobo cefalico con lo stomodeo, che diventa poi la bocca definitiva.
Ecologia. - S'incontrano Aracnidi sulle terre emerse di tutto il globo; più frequenti e più variati nelle regioni tropicali. Relativamente scarse sono le forme adattate alla vita acquatica (gli alacari marini; gl'idracnidi d'acqua dolce e marini); numerose fra gli acari le specie parassite di vegetali o di animali.
Affinità. - Le indagini recenti, soprattutto quelle del Versluys e del Demoll, dimostrano legami molti stretti di parentela fra gli Aracnidi e i Merostomi. Taluni autori comprendono addirittura questi ultimi nella classe degli Aracnidi; ma è preferibile considerare gli uni e gli altri come classi distinte, quantunque affini, nel sottotipo degli Artropodi chelicerati.
Classificazione. - La suddivisione della classe degli Aracnidi si fonda sopra particolari organi sensorî detti pettini, poiché alla presenza di tali organi è concomitante una serie di caratteri d'importanza fondamentale. Aracnidi cteidofori (dal gr. κτείς, "pettine") significa per l'appunto portatori di pettini e Aracnidi lipocteni (da λείπω "sono privo" e κτείς) sprovvisti di tali appendici. Oltre a ciò risulta naturale la separazione degli aracnidi dotati di sacchi respiratorî soltanto, oppure di sacchi respiratorî e trachee, da quelli che respirano esclusivamente per trachee. Per la delimitazione degli ordini, si tiene conto soprattutto della morfologia del tronco (in ispecie dell'addome) e delle appendici.
Paleontologia. - Gli Aracnidi fossili conosciuti sono in numero certamente molto esiguo rispetto alla diffusione, che dovettero avere nelle ere geologiche passate. Lo scheletro chitinoso generalmente poco ispessito, e il fatto che quasi tutti i rappresentanti di questa classe sono animali terrestri, sono probabilmente le cause che hanno reso difficile la loro conservazione allo stato fossile.
Qualche avanzo fossile di aracnide si trova fin nel Silurico, nel Triasico e nel Giurassico superiori e nel Cretacico; ma la maggior parte delle circa 300 specie eonosciute appartiene al Carbonico e al Terziario. Particolarmente ben conservate sono le forme che si trovano nell'ambra dell'Oligocenico inferiore marino del Samland. I depositi di acqua dolce dell'Oligocenico del Colorado, di Aix in Provenza e del Miocenico di Rott e Öningen, nonché molti depositi del Carbonico della Germania, del Belgio, della Francia, dell'Inghilterra e dell'America settentrionale presentano pure una fauna di Aracnidi fossili, che è però molto meno ricca di specie che non quella dell'ambra.
Gli ordini viventi di cui sono stati trovati rappresentanti fossili sono gli Scorpioni, i Pedipalpi, gli pseudoscorpioni, gli Opilioni, gli Aracnidi e gli Acari; ad essi si devono aggiungere altri tre ordini del Carbonico, gli Aptopodi (Haptopoda), i Falangiotarbi (Phalangiotarbi) e gli Antracomarti (Anthracomarti), che non sono rappresentati da forme viventi.
La serie scarsa e frammentaria di forme fossili, non ci illumina molto sui problemi filogenetici della classe degli Aracnidi, ed è appena sufficiente ad autorizzarci a fare alcune supposizioni sui legami che possono esistere fra Scorpioni e Pedipalpi e Scorpioni e Pseudoscorpioni. Non si sono finora trovate vere forme di passaggio fra i varî ordini.
Le principali forme di Aracnidi fossili saranno indicate trattando dei diversi ordini.
Bibl.: A. Lang, Handb. der Morph. der wirbellosen Tiere, IV, Jena 1913; C. Claus e K. Grobben, Lehrb. der Zool., Marburgo 1917; J. Versluys e R. Demoll, Das Limulus-Problem, in Ergebn. und Fortschr. d. Zool., V (1923); A. Berlese, Gli insetti, II, Milano 1925.