'ARAD
'ARĀD (v. S 1970, p. 586, s.v. Palestina). - Gli scavi diretti da R. Amiran sono proseguiti in questo sito nel corso degli anni '70 e '80, soprattutto nell'area della città del Bronzo Antico e in quella interessata dal sistema di approvvigionamento idrico. Gli insediamenti del Calcolitico e del Bronzo Antico I sfruttavano piccole grotte naturali. Le prime strutture sono contemporanee alle fortificazioni e sono datate agli inizî del Bronzo Antico II. Le abitazioni si addossano alle mura nella zona S e SE dell'abitato, mentre nella zona della porta urbica O l'ampia strada che procede verso il centro della città sembra essere fiancheggiata da edifici con funzioni pubbliche o cerimoniali. Fra questi ultimi sono stati scavati un palazzo, con diversi ambienti e cortili, e un tempio doppio costituito da due ambienti con accessi indipendenti, rettangolari, con un lato breve in comune ed entrata sul lato lungo. Il tempio Ν fu il primo a essere costruito (strato III): nel cortile di fronte all'entrata sono stati rinvenuti una stele e un bacino rivestito di lastre di pietra del diametro di c.a 1 m. Nello strato II il tempio fu modificato con l'aggiunta di una stanza e di una cella. Il tempio S è contemporaneo a questi rifacimenti, ed è costituito da un solo vano il cui soffitto era sorretto da due pilastri. Fra le forme ceramiche rinvenute negli ambienti del tempio manca totalmente la ceramica più tipicamente domestica, come i vasi per cottura e le giare senza collo.
L'altro grande edificio, in prossimità del tempio doppio, è un palazzo, forse residenza del signore locale. Esso copre un'area di c.a 1000 m2, è provvisto di una sola entrata (dalla strada che dalla porta urbica raggiunge il centro della città), che dà accesso a un cortile sul quale si affacciano le stanze del settore O. Uno stretto passaggio conduce a un altro gruppo di ambienti, fra i quali si trova la stanza più «interna» dell'intero complesso, preceduta da anticamera e con banchine lungo le pareti. In questa stanza è stata rinvenuta una piccola lastra di pietra su cui è incisa una scena raffigurante due personaggi: uno disteso e l'altro in posizione eretta, con una spiga di grano al posto delle loro teste; probabilmente si tratta di una raffigurazione di una divinità «ciclica» come Dumuzi. Le abitazioni private sono costituite da una camera rettangolare, piuttosto ampia (c.a 7x5 m), con ingresso sul lato lungo, spesso fornita di banchine lungo i lati. A essa venivano solitamente associati un vano più piccolo (forse magazzino) e un cortile. Altri elementi comuni sono la presenza di un cardine per la porta, di una base per pilastro, di mortai e macine, oltre che di grandi quantità di ceramica.
Nell'area del bacino di raccolta dell'acqua piovana, di cui restano solo tracce dei sedimenti melmosi, nel corso dell'Età del Ferro venne scavato un pozzo di grandi dimensioni. Il pozzo fu riutilizzato all'epoca di Erode, continuando a servire la fortezza che sorgeva nel settore Ν dell'insediamento. Tra i ritrovamenti più importanti, oltre alla già citata «stele» con la raffigurazione di un probabile mito, è da ricordare un frammento di giara egizia con cartiglio di Narmer, che attesta gli stretti rapporti fra la Palestina e l'Egitto già nel corso del Bronzo Antico I.
Bibl.: R. Amiran, A Cult Stele from Arad, in IsrExplJ, XXII, 1972, pp. 86-88; ead., An Egyptian Jar Fragment with the Name of Narmer from Arad, ibid., XXIV, 1974, pp. 4-12; ead. in EncAExHL, I, 1975, pp. 74-82, s.v.; R. Amiran, D. Alon, C. Cohen, A Public Buildings Area in the Ancient Canaanite City of Arad, in IsrMusN, XI, 1976, pp. 35-40; R. Amiran e altri, Early Arad, I, The Chalcolithic Settlement and Early Bronze Age City, Gerusalemme 1978; Ζ. Herzog e altri, The Israelite Fortress at Arad, in BASOR, 254, 1984, pp.1-34.