ARARAT
. È il monte sacro per l'Armenia, come il Fujiyama per il Giappone; e come questo è un vulcano. Cima culminante della regione (5156 m.), si eleva con imponente grandiosità in forma di cono, o meglio di dòmo, alto più di 4000 m. e con diametro di 40 km., sopra l'altipiano armeno che è elevato in media un migliaio di metri. Alla quota di circa 4200 m. corre il limite delle nevi (molto elevato a causa delle scarse precipitazioni); cosicché l'Ararat è incappucciato di nevai e porta un vero ghiacciaio sul suo versante nord-orientale. A SE. del cono principale, o Grande Ararat, si eleva quello assai regolare del Piccolo Ararat, un migliaio di metri più basso e separato dal primo mediante una sella a 2580 metri. Interamente formati da rocce vulcaniche (scorie e lave andesitiche) sopra una base di terreni paleozoici, due Ararat non presentano cratere terminale, ma coni avventizî sui fianchi. Non si ricordano eruzioni in tempi storici; ma, mentre il Piccolo Ararat è considerato spento, il Grande si ritiene solo quiescente. Le pendici dell'Ararat sono deserte e senza vegetazione arborea, tranne macchie di conifere e latifolie sotto i 2550 metri. Buoni pascoli mancano sulle falde della montagna fino a 1800 m.; se ne trova una fascia fra i 1500 e i 3600 m.; più su le pendici sono nude.
L'Ararat è chiamato dagli Armeni Massis, dai Turchi Agrī-Dāgh, dai Persiani Kōh-i Nūḥ. Quest'ultima denominazione, che significa Monte di Noè, si riferisce alla nota tradizione ebraica.
Nell'Antico Testamento (Gen., VIII, 6; IV (II) Re, XIX, 37; Isaia, XXXVII, 38; Geremia, LI, 27), anziché una montagna, la parola Ararat designa il paese degli Armeni, a cavaliere del corso medio dell'Arasse e ricordato nei monumenti assiri sotto il nome di Urartu. L'applicazione del nome alla montagna più alta di quella regione, è dovuta alla tradizione ebraica adottata anche dagli Armeni e da parecchi scrittori ecclesiastici, che fa di quel monte il luogo dove si posò l'Arca di Noè dopo il diluvio.
Bibl.: H. Abich, Geologische Forschungen in den kaukasischen Ländern, Vienna 1878-1882, voll. 2; J. Bryce, Transcaucasia and Ararat, Londra-New York 1896; F. Oswald, Treatise on Geology of Armenia, Londra 1906.