ARAWAK (anche Aruak e Arovak, Aruachi o Arovachi)
Gruppo di tribù indigene dell'America Meridionale. Anteriormente alla scoperta dell'America erano sparse dal Rio de la Plata (Chana) all'arcipelago delle Antille (Cabre, Taino, Ciponey): poco prima della scoperta una tribù arawak si era stabilita anche sulla costa della Florida (Tekesta). Non minore era la diffusione tra l'Atlantico e il Pacifico, poiché andava dagli Aruaco, importante popolazione commerciante fra le foci del Rio delle Amazzoni e quelle dell'Orinoco, mediante gruppi stanziati in tutta l'immensa area dei bacini di questi due fiumi, sino nelle alte vallate preandine e andine. Alla grande famiglia appartengono infatti le tribù componenti il gruppo Uro-Puquina sparse sull'altipiano andino dal 15° al 22° lat. S., e rappresentate fino sulle coste del Pacifico dai Chango: tribù di cacciatori e pescatori, delle quali sopravvive ancora qualche residuo, che formavano il fondo etnico primitivo del territorio occupato dalla civiltà Quechua e Aymarà. Una popolazione arawak, quella dei Caquetío, era stata sottomessa secondo il Lehmann dai Chibcha nella Colombia. In tal modo gli Arawak offrono un esempio di massima dispersione e di distribuzione intercalare fra genti di altre famiglie linguistiche: ciò è dovuto, come per tutte le tribù delle vaste pianure fluviali sud-americane, a migrazioni attive in ogni tempo, ma attesta soprattutto l'antichità e la vastità della prima diffusione del gruppo, come confermano anche i rapporti linguistici interni. Le varie tribù arawak sono notevolmente differenziate per la lingua e quelle che sono separate da grandi distanze non sono in alcun modo capaci d'intendersi. Le lingue arawak sono, p. es., assai più divergenti che non quelle del gruppo Guarani, quindi la loro dispersione su una così larga parte del continente deve datare da tempi assai remoti.
Il nome della famiglia è derivato dagli Aruaco, ancora esistenti sebbene semicivilizzati (da K. von den Steinen è denominata Nu-Aruak) e le principali tribù sono attualmente nel bacino superiore dell'Orinoco, in quelli del Río Negro e del Río Purús (v. la carta etnografica alla v. america). Altre tribù importanti sono i Goajiro presso la frontiera tra il Venezuela e la Colombia, i Paressi del Matto Grosso, i Mojo (Moxo) e i Chane della Bolivia orientale: questi ultimi guaranizzati nella lingua.
Quasi in ogni luogo occupato dagli Arawak si trovano ceramiche di grande bellezza e la notevole civiltà indigena studiata dal Koch-Grünberg sul Río Negro è tipica del gruppo. Esso ha avuto indubbiamente una parte importante nell'incivilimento dell'America concorrendo a diffondere la conoscenza della ceramica e della coltivazione di alcune piante.
In origine gli Arawak occupavano anche le Antille, donde furono scacciati dai Caribi, che catturarono le loro donne. Queste conservarono il loro idioma arawak, mentre gli uomini continuarono a parlare il caribico, sì che gli abitanti divennero bilingui. Le prime parole che risonarono all'orecchio di Colombo e dei suoi successori appartenevano appunto a idiomi arawak delle isole Bahama, Cuba e Haiti e da quelle regioni vennero in Europa vocaboli americani come tabacco, mais, canoa, amaca, uragano.
Nonostante la somiglianza del nome, non hanno affinità con gli Arawak, gli Arahuaco (Aruak) della Colombia. Questi costituiscono uno dei frammenti superstiti della regione Chibcha, distribuiti in varî gruppi (Coggaba, Bintucua, Guamaca, Atanques) nella Sierra Nevada de S. Marta e sul Río Paramo.
Bibl.: P. Ehrenreich, Die Etnographie Südamerikas im Beginn des XX Jahrhunderts, in Arch. für Anthrop., 1904; A. F. Chamberlain, Nomenclature and Distribution of the Principal Tribes of the Arawakan Stock, in Journal de la Soc. des Americanistes, Parigi 1913; M. Schmidt, Die Aruaken, Berlino 1917 (con bibliografia); P. Rivet, in A. Meillet e M. Cohen, Les Langues du Monde, Parigi 1924.