ARCADIO (Aurelio) Carisio
Giurista romano della decadenza, rappresentato nel Digesto da squarci attinti a tre diversi opuscoli: De muneribus civilibus, De officio praetoris, De testibus: uno di tali squarci si trova anche, in traduzione greca, nell'opera di Giovanni Lido De magistratibus (1, 14), sotto il nome abbreviato di Αὐρήλλιος ὁ νομικός. Nella inscriptio di un frammento del Digesto A. C. è detto magister libellorum: sembra lo sia stato sotto Costantino, al quale apparterrebbe la costituzione, ivi citata, che dichiarava inappellabili le sentenze del prefetto del pretorio. Anche lo stile dimostra che Carisio scriveva nel sec. IV.
Bibl.: Chr. Rau, De Charisio iurisconsulto, Lipsia 1773; O. Karlowa, Römische Rechtsgeschichte, I, Lipsia 1885, p. 754; W.S. Teufel, Geschichte der römischen Literatur, 6ª ed., III, Lipsia 1913, p. 219; Th. Kipp, Geschichte der Quellen des röm. Rechts, 4ª ed., Berlino 1919, p. 149. I frammenti superstiti, in O. Lenel, Palingenesia iuris civilis, Lipsia 1889, I, col. 57 segg.