GIRLANI, Arcangela (Arcangela da Trino)
È sconosciuto l'anno di nascita della G., battezzata con il nome di Eleonora, da ascriversi certamente alla seconda metà del XV secolo. I genitori furono, forse, Giovanni della famiglia Girlani, originaria di Trino Vercellese, e Angela o Margherita Millo, della stessa località e di famiglia nobile.
Le congetture della storiografia settecentesca che colloca l'anno di nascita della G. al periodo 1460-64 hanno origine dal lavoro settecentesco del padre Unnia, che peraltro non trova conferma documentaria, e vale semplicemente come ipotesi. Del tutto inattendibile è l'assegnazione della data di nascita al 25 gennaio, con tutta probabilità una ripresa della data di morte, poi attribuita alle altre tappe fondamentali della vita della Girlani.
Ancora bambina Eleonora, o Leonora, manifestò il desiderio di dedicarsi a una vita consacrata e venne inviata dal padre a soggiornare presso un monastero poco lontano dalla casa di famiglia, perché potesse sperimentarne in prima persona ritmi e consuetudini, e così provare la veracità della propria vocazione religiosa. Il Vaghi (p. 269) identifica il monastero con quello delle monache di S. Francesco chiamato "la rocca delle donne".
Dopo qualche tempo la giovane, volendo confermare i propositi di consacrazione alla Vergine, fu trasferita presso il convento parmigiano di S. Maria Maddalena, ove risiedeva la Congregazione delle madri carmelitane. Insieme con lei entrarono nella medesima comunità anche due sue sorelle, Francesca Scolastica e Maria.
La notizia ci viene data dal Vaghi, che la desume da un testo antico non altrimenti definito "anno 1477 in solemni die conversionis S. Pauli apostoli 25 mensis Ianuarii in hac sacra ecclesia S. Marie Magdalene existente priore conventus Carmelitarum Parme p. Thoma de Caravagio, et confessario harum sanctimonialium p. Mauritio de Girunda habitum sacratissime Virginis Marie de Monte Carmelo iste tres sorores germane tridinenses idest soror Maria, soror Archangela, et soror Francischa de Girlanis humillime et devote receperunt". Com'è evidente ritorna ancora il 25 gennaio come data della vestizione monastica. La storiografia si divide, collocando in parte la consacrazione, in parte l'entrata nel monastero, nel 1477. In realtà possiamo solo affermare che entrambe le tappe della vita religiosa della G., che prese il nome di Arcangela da Trino, avvennero in data sconosciuta.
Le agiografie seicentesche e settecentesche hanno esasperato - fino a fare della G. una forte sostenitrice delle pratiche di autopunizione quali cilicio e flagellazione - l'irreprensibilità della sua condotta di vita ispirata a un rigore che la impose da subito al rispetto delle consorelle, tanto che ben presto queste la elessero a loro guida, pur opponendosi ai suoi stessi desideri, del tutto esenti da aspirazioni al comando e alla guida della comunità. La G. rimase presso il convento di S. Maria Maddalena per quindici anni, durante i quali la fama della sua santità e l'attività di guida spirituale divennero note alla cittadinanza, guadagnandole il rispetto e la popolarità.
Più ricche le fonti riguardanti gli anni successivi alla permanenza parmigiana: al capitolo generale dell'Ordine del 1492 Tommaso da Caravaggio, maestro generale, affidò a Giacomo da Pontevico, priore del monastero carmelitano di Mantova, l'incarico di occuparsi della nascita di un nuovo monastero nella città gonzaghesca. Il monastero che fu poi fondato "de consensu et auxilio" dei marchesi, Francesco Gonzaga e Isabella d'Este, e del vescovo Ludovico Gonzaga, venne costituito "ad instantiam et petitionem nonnullarum virginum" il 18 febbr. 1492 sotto il titolo di S. Maria della Visitazione o S. Maria del Paradiso, assumendo volgarmente il nome di S. Maria del Carmelino.
Per la realizzazione di questo monastero l'Ordine acquisì diversi terreni nella contrada del Corso (Vigo, pp. 346 ss.) e chiamò la G. a presiedere il cenobio come priora. Per la disciplina delle consorelle ella scelse di adottare le Costituzioni che sappiamo volgarizzate da Angelo da Genova nel 1494 (Bologna, Biblioteca universitaria, ms. Ital. 2919: Costituzioni e regola delle suore carmelitane volgarizzata da fr. Angelo da Genova in Parma, che però reca la data: "a. 1492, 15 Kal. martii"); il biennio 1492-94 si pone pertanto come terminus post quem nella determinazione della data di morte della Girlani.
Il 10 luglio 1492 Francesco Gonzaga concesse decreto di esenzione alle monache e al monastero del Carmelino da tutte le tassazioni imposte ai beni mobili e immobili, equiparando la nuova fondazione agli altri monasteri femminili di Mantova. Nonostante l'appoggio aperto e sincero dei signori della città il periodo mantovano si presentava piuttosto ricco di problemi organizzativi per la gestione amministrativa della nuova fondazione: ancora l'anno successivo la G. stessa, il 6 settembre, indirizzava al Gonzaga una supplica per ottenere il denaro del dazio di un orto acquistato da Paolo Fiorita, acquisizione necessaria per l'edificazione di un ampliamento del monastero. Il documento è autografo: la G. si firma "Sore Arcanzola indigna priora del suprascritto monasterio, vestra fidele oratrice humelemente a la vestra illustrissima signoria scripsi" (Arch. di Stato di Mantova, Archivio Gonzaga).
La malattia colse la G. almeno tre anni dopo il suo insediamento a Mantova. Dopo lunga sofferenza lì morì il 25 genn. 1495, secondo la storiografia.
Il suo corpo, da principio tumulato in un sepolcro comune, venne trasferito in un'urna sotto il coro, a seguito dei molti miracoli da lei operati. Un festeggiamento ufficiale è già attestato nel 1499, il 25 maggio, su richiesta dei marchesi Francesco Gonzaga e Isabella d'Este e con il consenso del vescovo Ludovico Gonzaga. Il 12 marzo 1612 una Vita scritta da Domenico Zambono (ora irreperibile), dalla quale deriva gran parte della storiografia carmelitana, venne presentata al Pubblico Consiglio di Trino sotto il patrocinio del dottore in legge Gerolamo Pianta e di Gabriele Fornasaro, sindaci. Il Consiglio, analizzando il testo e la copiosa serie di miracoli documentati dallo stesso, decretò di onorare la memoria della beata locale con la celebrazione di una messa cantata nel giorno anniversario della sua morte. Per questo motivo, alla soppressione del monastero mantovano nel 1782 per ordine di Giuseppe II, il corpo venne traslato a Trino, presso il locale convento carmelitano, dove rimase fino al 1802. Soppresso anche questo convento l'urna fu trasferita nella chiesa dell'ospedale di S. Lorenzo, dove tuttora si trova. L'approvazione del culto immemorabile risale al 1° ott. 1864.
Alla G. vengono attribuite da C. Villiers de St-Étienne (col. 191) delle Admonitiones et exhortationes ad suas moniales in italiano, opera di cui non rimane traccia alcuna nella documentazione.
Fonti e Bibl.: Arch. di Stato di Mantova, Archivio Gonzaga, b. 3312, p. VII, n. 6, Madri del Carmelino, aa. 1493-1764, docc. 1493, 25 febbraio; 1493, 6 settembre (autografo della G.); Roma, Arch. del postulatore dei carmelitani presso la Curia generalizia, III.28; III.29.5 (traslazione delle reliquie nel 1782); IV.59 (atti processo canonico per la conferma del culto immemorabile, in copia); fasc. sciolto titolato B. A. a Trino; Ibid., IV.118.6; III.26; III.29.2: Vita (anonima, sec. XVI, copie); Ibid., III.118.9: Gabriele della Madre di Dio, Memoria delle beate sorelle della b. A. (1741, 14 marzo, senza luogo); Ibid., III.24: A. Unnia, Compendio della vita della b. A. da Trino (1789); Roma, Arch. generale dei carmelitani presso la Curia generalizia, cod. II Mantuana, II.5, ff. 102-152: G.B. Guarguanti (1604-82), Collectanea rerum memorabilium in Carmelitana Congregatione, c. 33r; Ibid., cod. II Mantuana, II. 5, ff. 49-100: Id., Annales religionis, Congregationis et conventuum Congregationis Carmelitarum, cc. 95r, 180; Ibid., cod. II. Mantuana, II.3: G. Vigo, (sec. XVIII), Historica continuatio una simul et supplementum ad Commentaria fratrum et sororum (copia dell'originale conservato nel convento del Carmine di Firenze, eseguita nel 1905 circa da E. Giorgi), pp. 334 ss., 345 ss.; Arch. di Stato di Mantova, Corporazioni religiose soppresse, Madri del Carmelino di Mantova, voll. 305-307 (vol. 305, cc. 2-3, detto Luminare maius, rep. generale delle monache scritto nel 1730 dal notaio Gianmaria Galeotti); Vita, in G.B. de Lezana, Annales sacri… Ordinis b.mae v. Mariae de Monte Carmelo, Romae 1645-56, IV, ad annos 1462, 1477, 1494 (è compendio di M.A Belvisi Rossi, Vita della beata madre suor A. di Trino carmelitana, Mantova, Biblioteca comunale, ms. 528.E.I.50 [a. 1600], copia dell'originale perduto depositato presso l'Archivio della città di Trino il 12 marzo 1612; altre copie in Roma, Arch. del postulatore dei carmelitani presso la Curia ge-neralizia, III.25; IV.118.5, cc. 432-445; III.29); C. Villiers de St-Étienne, Bibliotheca Carmelitana, a cura di G. Wessels, I, Roma 1927, col. 191; I. Donesmondi, Dell'historia ecclesiastica di Mantova, Mantova 1612-16, II, pp. 80, 82 ss.; C. Vaghi, Commentaria fratrum et sororum Ordinis b.mae Mariae Virginis de Monte Carmelo Congregationis Mantuanae, Parmae 1725, pp. 108, 215 ss., 268 ss.; C. Cavriani, Notizie storiche intorno alla vita della beata A. da Trino, vergine carmelitana, Monza 1883; L. Saggi, La Congregazione mantovana, Roma 1954, pp. 221-224; L. Saggi, G., A., beata, in Bibliotheca sanctorum, VI, Roma 1965, coll. 1107 s.