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ARCANGELO da Borgonuovo

di Bruno Nardi - Dizionario Biografico degli Italiani - Volume 3 (1961)
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ARCANGELO da Borgonuovo (Paganini dal cognome del padre; Pozzi dopo che la madre fu passata a seconde nozze)

Bruno Nardi

Filosofo e teologo francescano dell'Osservanza, come il fratellastro Luigi, che dello stesso Ordine fu ministro generale, morì assai vecchio, poco prima del 1569, a Bologna nel convento dell'Annunziata.

Apprese l'ebraico sotto la disciplina del confratello frate Francesco Zorzi da Venezia, autore del De harmonia mundi,e da lui fu iniziato ai misteri della cabala rimessi m onore dall'ebreo convertito Flavio Mitridate, maestro di Giovanni Pico della Mirandola. Come lo Zorzi e come il Pico anche A. trae dall'interpretazione cabalistica e neoplatoneggiante delle Sacre Scritture la sua apologia dei dogmi cristiani, che a lui, scotista, sembra più valida di quella tomistica intesa a trarre dall'aristotelismo i praeambula fidei.

Ma poiché l'esaltazione che il Pico aveva fatto della cabala (sia nelle Conclusiones nongentae preparate per la disputa del 1487, che fu proibita da Innocenzo VIII, sia, più ancora, nell'Apologia a Lorenzo il Magnifico) era stata oggetto di aspra critica da parte di Pietro Garcia, vescovo di Ales in Sardegna, nelle Determinationes magistrales contra conclusiones apologales Ioannis Pici Mirandulani (Romae, per Eucharium. Silber alias Franck, 1489), scritte per incarico dello stesso papa al quale erano dedicate (l'undecima, di ben 35 fogli e mezzo, eguali a 71 pagine, cioè circa un terzo del volume, è dedicata a confutare l'affermazione del Mirandolano che la magia e la cabala ci fan certi, meglio di ogni altra scienza, della divinità di Cristo), A. sentì ancora il bisogno, settantacinque anni dopo, di scrivere l'Apologia pro defensione doctrinae Cabalae contra R.D. Petrum Garziam, episcopum Ussellensem, Mirandulam impugnantem, sed minime laedentem (1564), nella quale appunto egli trascura le altre dodici Determinationes e si ferma sull'undicesima.

Alla fine di questo scritto A. invita il lettore a voler leggere, se gli capitassero tra mano, gli altri suoi scritti, dei quali ci dà questo elenco che riproduciamo aggiungendovi il numero progressivo: 1. Expositio Sepher Iitcira Abrahae.-2. Expos. quinqugginta portarum intelligentiae.-3. Expos. triginta duarum semitarum sapientiae Dei.-4. Expos. Sem ammephoras, sive nominis expansi.-5. Expos. literarum Hebraicarum.-6. Expos. Menora, sive candelabri.-7. Expos. Ihan, ave arboris Sephirot.-8. Expos. conclusionum cabalisticarum Mirandulae.-9. Expos. dictorum notabilium praecipuorum Cabaleorum.-10. Expos. numeri formalis et divini.- 11. Expos. nominis Iesu et omnium divinorum nominum.-12. Expos. Merchava, sive gloriae.- 13. Expos. Sera hora, idest portae lucis.- 14. Expos. nominis Tetragrammaton.- 15. Expos. Apocalypsis cabalistica.- A. Introductio Cabalae.-17. Apologia pro defensione Cabalae.-18. Expos. duplicis [sic], in principio Iohannis videlicet et Mosis.-19. Liber contra Iudaeos.-20. De immortalitate animae.- 21. De providentia Dei.

Della maggior parte di questi ventuno scritti di A. restano soltanto i titoli, a meno che non si trovino dimenticati in qualche biblioteca. Intanto di due di queste opere ha dato qualche notizia C. Piana: una è l'Expos.Apocalypsis cabalistica,che esiste manoscritta nell'Estense di Modena (Cod. a. M. 8. 13); l'altra è il Liber, qui Seres ora, sive liber portae lucis Rabbi Joseph Carnolitae,manoscritto nella Bodleiana di Oxford (Cod. Canon. lat.193).

Tre altre opere di A., poi, si hanno a stampa, e cioè: lo Specchio di salute o Dechiaratione sopra il nome di Giesu secondo gli Hebrei Cabalisti, Greci, Caldei, Persi et Latini, Ferrara 1557, e la già citata Apologia pro defensione doctrinae Cabalae...,cui furono aggiunte le Conclusiones cabalisticae numero LXXI secundum opimonem propriam eiusdem Mirandulae ex ipsis Hebraeorum sapientum fundamentis Christianam religionem maxime declarantes,Bononiae 1564; altra edizione è quella di Basilea, "per Sebastianum Henricpetri", 1600. Di quest'opera è segnalato un manoscritto nella Biblioteca Mediceo-Laurenziana (Plut. 54, cod. 16) con dedica a Cosimo de' Medici.

Ultima fatica di lui pare siano i Cabalistarum selectiora obscurioraque dogmata a Ioanne Pico ex eorum commentationibus prident excerpta et ab Archangelo Burgonovensi Minoritano nunc primum luculentissimis interpretationibus illustrata, dedicati a Bernardino Aiano, che ne curò la pubblicazione (Venetiis 1569) dopo la morte dell'autore, premettendovi unapropria dedica al ministro generale degli Osservanti Luigi Pozzi, fratellastro di Arcangelo; una seconda edizione, col titolo Interpretationes in selectiora Cabalistarum dogmata etc.,uscì a Basilea nel 1587 (nel volume Artis cabalisticae, hoc est reconditae philosophiae et theologiae Scriptorum tomus I,a cura di Pistorius Nidanus). Il manoscritto di quest'opera è nella biblioteca di Basilea (Sbaraglia).

In generale le notizie tramandateci sulla vita di A. sono piuttosto frammentarie e confuse, specialmente per quel che riguarda il suo soggiorno a Carpi, a Ferrara e a Bologna ove avrebbe insegnato nelle scuole dell'Ordine a due riprese. Certa invece è la notizia ch'egli stesso ci dà d'avere avuto a maestro d'ebraico e di studi cabalistici il confratello veneziano frate Francesco "di casa Giorgia, uomo veramente di sana dottrina e particolarmente nell'Ebraismo molto istruto" (Dechiar. sopra il nome di Giesu,p. 3v; cfr. Apologia,ed. di Basilea, p. 2). E certo è parimente che l'insegnamento cabalistico è svolto da lui nello spirito del pensiero scotistico.

Bibl.: L. Wadding, Scrittores Ordinis Minorum, Romae 19o6, p. 21; e Supplementum di G. G. Sbaraglia, Romae 1908, parte I, v. 101; G. P. de' Crescenzi, Corona della nobiltà d'Italia,I. Bologna 1639, XXV, cap. 3, p. 689; G. M. Mazzuchelli, Gli Scrittori d'Italia,II,3, Brescia 1762, p. 1773; Giacinto [Picconi] da Cantalupo, Cenni biografici sugli uomini illustrì della francescana osservante Provinda di Bologna, Parma 1894, pp. 204-207; Sigismondo da Venezia, Biografia serafica,Venezia 1896, p. 298; L. Mensi, Diz. biogr. piacentino,Piacenza 1899, p. 244, e l'Appendice allo stesso Diz., II, p. 185; E. Garin, Noterelle di filosofia del '400, in La Rinascita, IV(1941), pp. 409-421; L. Thorndike, A History of magic and experimental Science,IV, New York 1934, V. 507; VI, ibid. 1941, pp. 430, 462; C. Piana, Gli inizi e lo sviluppo dello scotismo a Bologna e nella regione Romagnolo-Flaminia,in Arch. Franciscanum Historicum,XI,(1947), pp. 61 s.

Vedi anche
OFM Sigla di Ordinis Fratrum Minorum, che si pospone al nome e cognome dei frati francescani. I frati minori conventuali aggiungono conv. (lat. conventualium), i cappuccini cap. (lat. capucinorum), i riformati r. (lat. reformatorum). divinità divinità Essenza, natura divina. Nel cristianesimo è riconosciuta alle persone della Trinità: Padre, Figlio e Spirito Santo. In senso più ampio, essere divino, dio, con riferimento alle figure delle mitologie antiche e delle religioni politeiste. Latino Pacato Drepànio Pacato Drepànio, Latino (lat. Latinius Pacatus Drepanius). - Retore gallo (sec. 4º d. C.), amico di Ausonio e di Simmaco; capo di una legazione a Roma (389), pronunciò un panegirico di Teodosio, a noi giunto, interessante come documento storico. órdine francescano francescano, órdine Regola e forma di vita religiosa promossa da s. Francesco. Si suddivide in tre diversi ordini: il primo formato dai frati minori, il secondo dalle clarisse e il terzo da laici, detti terziari francescani. Successivamente vi furono altre suddivisioni e affiliazioni e l'insieme dei ...
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arcàngelo²
arcangelo2 arcàngelo2 s. m. [uso estens. di arcangelo1]. – In zoologia, nome usato nell’Italia centr. per l’uccello chiurlo maggiore; a. piccolo, il chiurlo piccolo; a. turco, l’uccello mignattaio.
arcàngelo¹
arcangelo1 arcàngelo1 (o arcàngiolo) s. m. [dal lat. tardo archangĕlus, gr. ἀρχάγγελος]. – Propriam., in origine, capo supremo degli angeli. Più com., ciascuno degli angeli che, nella scala gerarchica discendente degli ordini angelici (seguendo...
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