SCACCHI, Arcangelo
Mineralogista, nato a Gravina di Puglia l'8 febbraio 1810, morto a Napoli l'11 ottobre 1893. Laureatosi in medicina a Napoli nel 1831, si dedicò allo studio della paleontologia e, in seguito, della geologia, finché si orientò decisamente verso la mineralogia. Dapprima coadiutore, divenne titolare, nel 1844, di quella cattedra di mineralogia, che onorò fino al 1891, quando chiese il collocamento a riposo. Lo S. è stato il primo mineralogista italiano che si sia affermato con la sua opera in campo internazionale.
Cristallografo geniale, a lui va il vanto della priorità, più o meno riconosciuta dagli stranieri, di alcune vere scoperte in questo campo: come quelle della classe pediale e della poliedria delle facce, descritta in seguito col nome, meglio appropriato, di facce vicinali. Descrisse accuratamente nella loro forma e costituzione i minerali del Vesuvio, del Somma e dei Campi Flegrei, indagandone anche le condizioni genetiche. Studiò i fenomeni vulcanici. Fra le sue opere si ricordano: Memorie geologiche della Campania, in Rendic. dell'Acc. delle Scienze, Napoli 1849-50; Memoria sulla poliedria delle facce dei cristalli, in Mem. della R. Acc. delle Scienze di Torino, serie 2ª, XXII (1865), pp. 1-94; Della polisimmetria dei cristalli, in Atti R. Acc. delle Sc. Fis. e Matem. di Napoli, I (1863); Contribuzioni mineralogiche per servire alla storia dell'incendio vesuviano del mese di oprile 1872, in Rend. R. Acc. delle Sc. fis. e mat., V, Napoli 1872; La regione vulcanica fluorifera della Campania, in Atti della R. Acc. delle Scienze Fisiche e matem. di Napoli, serie 2ª, II (1885).