ARCESILAO di Pitane in Eolia
Filosofo accademico vissuto dal 315 al 240 circa a. C., successore di Cratete nella carica di scolarco e fondatore della cosiddetta "seconda" (o "nuova") Accademia. Si manifesta con lui il caratteristico sopravvento della tendenza scettica sul precedente dogmatismo platonico della scuola: tendenza che Arcesilao cercava di giustificare rintracciando analoghi elementi di scetticismo in seno alle concezioni socratiche, ma estendendo peraltro l'ἐποχή, la "sospensione dell'assenso", non solo alle singole presunzioni di conoscenza, ma alla stessa convinzione della loro vanità, al socratico "sapere di non sapere". Che poi tale dialettica scettica fosse dottrina essoterica, diretta semplicemente a riconoscere chi tra gli scolari potesse essere ammesso a un superiore insegnamento dogmatico, è notizia inverosimile (v. Sesto Empirico, Pyrr. Hyp.. I, 234), che dimostra forse soltanto la preoccupazione posteriore di attenuare in qualche modo il salto che si era così manifestato nella storia dell'Accademia. Di fatto, lo scetticismo di Arcesilao preferisce rivolgersi contro il dogmatismo stoico, combattendone le dottrine della κατάληψις ("appercezione") e della συγκατάϑεσις ("assenso", come riconoscimento della realtà del dato della conoscenza), e mantenendo tuttavia il concetto dell'εὔλογον (la verità del senso comune) come fondamento dell'azione pratica.
Bibl.: R. Brodersen, De Arc. phil. academ., Altona 1821; Geffers, De Arcesila, Gottinga 1841; e gli altri scritti più recenti citati dall'Überweg, Grundriss d. Gesch. d. Philos., I, 12ª ed., p. 141 dell'appendice bibliografica, e dal von Arnim, in Pauly-Wissowa, Real-Encycl. der class. Altertumswissenschaften, II, coll. 1164-68.