ARCESILAO III re di Cirene
Regnando (530-510 a. C. circa) dopo il padre Batto III (v.), cercò di annullare la costituzione che sotto Batto III era stata introdotta per volere di Demonatte di Mantinea, ma dovette fuggire. A Samo mise insieme un esercito e tornò a Cirene, incrudelendo contro gli avversarî. Dové fare atto di sottomissione e pagare un tributo a Cambise (525 a. C.). Non volendo restare in Cirene, per timore di un oracolo, riparò a Barce presso il suocero Alazir (il che dimostra la mescolanza di personaggi libici anche nella famiglia regnante), ma là fu ucciso. La madre Feretima, fattasi reggente in nome del giovane figlio di Arcesilao, Batto IV, ricorse ad Ariande, governatore persiano d'Egitto, il quale diede a Feretima un esercito comandato da Amasi o Arsame. Barce, dopo lungo assedio di nove mesi, fu presa con inganno, e i colpevoli dell'uccisione di Arcesilao barbaramente martoriati.
Fonti: Erodoto, IV, 162-167; Polieno, Strat., VII, 28; VIII, 47; Eraclide, Polit., IV, 2; Suida, s. v. Φερετίμα ed ἐμπεδορκεῖν; Menecle di Barce presso Müller, Fragm. llistor. graec., IV, p. 449.
Bibl.: A. Wiedemann, Geschichte Ägyptens, Lipsia 1880, p. 236; G. Busolt, Griech. Geschichte, II, 2ª ed., Gotha 1895; J. Beloch, Griech. Geschichte, 2ª ed., I, ii, Strasburgo 1913, p. 214 segg.