archeologia forense
archeologìa forènse locuz. sost. f. – Settore della ricerca archeologica sviluppatosi alla metà degli anni Novanta del 20° secolo in ambiente anglosassone nell’ambito delle scienze forensi, a seguito del diffondersi dell’applicazione di metodologie proprie dell’archeologia in un contesto medico legale. L’affermarsi dell’a. f. è anche legato ai recenti sviluppi della bioarcheologia (v.), e più specificamente dell’archeoantropologia, oggi orientata a considerare i resti scheletrici umani come un archivio biologico. Al fine di accertare elementi o fatti rilevanti per le indagini, gli archeologi forensi applicano le metodologie proprie dell’archeologia (ricognizione, tecniche di rilevamento, scavo stratigrafico, archiviazione e classificazione dei reperti) per la localizzazione e il recupero dei resti e per lo studio delle modalità e dei processi di deposizione, anche in considerazione del contesto di ritrovamento. L’analisi e l’identificazione dei resti ossei umani per procedere alla redazione di un profilo biologico è demandata invece agli antropologi e agli odontologi forensi.