ARCHIANELLIDI (dal gr. ἀρχή "origine, principio" e anellidi, quindi "Anellidi originarî, primitivi")
Costituiscono un ordine della classe degli Anellidi (v.) che per varî caratteri è considerato come rappresentante di un gruppo primitivo progenitore degli altri gruppi. Le caratteristiche di primitività di quest'ordine consistono specialmente nella perfetta uguaglianza di tutti i segmenti del tronco, nella mancanza costante di parapodî e di setole, nella presenza frequente di anelli di ciglia vibratili segmentali e nel fatto che il sistema nervoso è compreso nello spessore dell'epidermide. Sono per lo più a sessi distinti, talora ermafroditi. Si sviluppano per metamorfosi. Vivono nel mare. Comprendono principalmente tre famiglie: i Protodrilidi, i Poligordidi e i Dinofilidi.
I Protodrilidi (col solo genere Protodrilus Hatschek) comprendono una diecina di specie di piccoli Anellidi che vivono strisciando sui fondi marini lungo le coste, verso le spiagge o a piccola profondità. Hanno il corpo cilindrico un po' appiattito e presentano due tentacoli mobili sul lobo cefalico e due o tre appendici adesive sull'estremità codale. Hanno anelli ciliati segmentali e un solco longitudinale ventrale rivestito di ciglia, mediante la cui vibrazione si muovono sui fondi marini e sui corpi sommersi. Posseggono inoltre due fossette ciliate laterali nella parte anteriore dorsale della regione cefalica. Il sistema digerente è fatto da un intestino che corre in linea retta dalla bocca all'apertura anale, provvisto nella porzione orale di un bulbo muscoloso. Sono animali di solito ermafroditi, ma, in alcune specie, si trovano anche degli individui maschi, che sono da interpretarsi come maschi complementari. Lo sviluppo avviene con una larva ciliata che non è la tipica trocofora, perché manca di protonefridî. Vivono per lo più in mare.
I Poligordidi comprendono Archianellidi di forma cilindrica molto allungati con lobo cefalico provvisto di due tentacoli mobili. L'intestino, anche qui rettilineo, presenta, nella sua parte iniziale, un piccolo sacco cieco ventrale. Si sviluppano attraversando lo stadio di trocofora tipica, ossia provvista di doppia corona ciliata preorale, ciuffo di ciglia apicale e protonefridî (nefridî chiusi). Sono tutti marini. Alcuni (Chaetogordius) sono sprovvisti di setole (v. tav. a colori: anellidi).
I Dinofilidi comprendono poche forme minutissime appartenenti all'unico genere Dinophilus, nelle quali si riscontrano caratteri che le fanno somigliare a larve di Anellidi. Hanno il corpo formato da pochi segmenti privi di setole, aventi ciascuno un anello ciliato ed un paio di nefridî chiusi. Secondo alcuni autori, più che forme veramente primitive, i Dinofilidi rappresenterebbero piuttosto dei casi di neotenia. Vivono nel mare.
Bibl.: B. Uljanin, Ricerche sui Polygordius della Baia di Sebastopoli (in russo), in Bull. Soc. Natur. Mosca, LII (1877); Fraipont, Lee genre Polygordius, in Fauna u. Flora d. Golfes v. Neapel, (1887), 14ª monografia; R. Woltereck, Trocophora-Studien, in Zoologica, XXIV, 1902; id., Beiträge zur prakt. Analyse der Polygordius Entwickelung, in Arch. f. Entw. Mech., XVIII (1904); U. Pierantoni, Protodrilus, in Fauna u. Flora d. Golfes v. Neapel, 1908, 31ª monografia.