ARCHIDICASTE (gr. ἀρχιδικαστής)
All'infuori dei papiri, l'esistenza di questo funzionario risulta da una notizia di Strabone (XVII, 1, 12) e da un'iscrizione del sec. II a. C. (Dittenberger, Orient. Graec. Inscript., I, 136). Il titolo dell'archidicaste nell'età imperiale, ἱερεὺς καὶ ἀρχιδικαστὴς καὶ ἐπὶ τῇ ἐπιμελείαϕ τῶν χρηματιστῶν καὶ τῶν ἄλλων κριτηρίων, riproduce il titolo tolemaico, per cui l'archidicaste si può considerare come presidente del tribunale dei chrematisti e di tutti gli altri tribunali sia del territorio egiziano (χώρα) sia di Alessandria. L'archidicaste aveva sede in Alessandria. Non ci risulta che egli fosse presidente di un tribunale supremo. Nell'età imperiale il giudice supremo è il prefetto; l'archidicaste probabilmente conserva funzioni di carattere giurisdizionale, ma solo con competenza particolare.
Bibl.: J. Mitteis, Grundzüge und Chrestomathie der Papyruskunde, II, i, Lipsia 1912, p. 8 segg., 124 segg.; F. Preisigke, Fachwörter des öffentlichen Verwaltungsdienstes Aegyptens, Gottinga 1915, p. 33.