RUSTICA, ARCHITETTURA
. S'intende per architettura rustica quell'architettura propria degli edifici sorti in tutti i tempi storici generalmente nelle campagne o nei piccoli centri abitati, i quali non sono dovuti all'opera di artisti, di tecnici, di artefici dotati di una particolare cultura, ma allo spontaneo genio costruttivo degli uomini della terra, contadini, operai, montanari. Se si tratti pertanto di fabbriche attuali, conviene distinguere l'architettura rustica dall'architettura rurale, la quale comprende invece gli edifici bensì costruiti in campagna, ma ad opera di tecnici colti e in base a progetti bene organizzati, per sopperire ai bisogni dell'agricoltura e delle industrie agricole, oltreché alla razionale abitazione dei contadini. Riferendosi per contro alle architetture del passato, l'architettura rustica va distinta da quella primitiva propria dell'uomo preistorico, la quale deve la sua rudimentalità a condizioni embrionali di cultura, generali per tutti gli uomini di quel periodo.
E insieme con essa viene esclusa dalla presente trattazione l'architettura primitiva del tempo attuale, cioè quella dei popoli selvaggi e incivili, che è pure dovuta, nei suoi caratteri specifici, a condizioni generali dell'ambiente sociale in cui si attua.
Secondo la definizione data prima, invece, la manchevole elaborazione degli edifici appartenenti all'architettura rustica è dovuta soltanto alle particolari condizioni d'inferiorità culturale, che in qualunque periodo di sia pur alta civiltà sono state proprie dell'ambiente delle campagne in confronto a quello delle città.
Fra l'architettura rustica, che potrebbe dirsi anche naturale, e l'architettura maggiore non esistono distacco e alterità, ma stretti rapporti d'interdipendenza: rapporti non unilaterali, nel senso che una delle due formazioni discenda dall'altra, ma reciproci, nel senso che ciascuna delle due influisce sull'altra.
È comprensibile infatti che gli elementi costitutivi di qualsivoglia architettura, tanto quelli strutturali e tecnici nascenti da esigenze costruttive, quanto quelli espressivi determinanti lo stile, abbiano cominciato a formularsi spontaneamente, nelle diverse epoche storiche, costituendo una specie di naturalità architettonica, manifestantesi ovunque, e specialmente in campagna; per essere sottoposti in un secondo tempo ad un'elaborazione più complessa per parte di artisti dotati di cultura e di formazione intellettuale organica.
Fra architettura rustica e architettura maggiore corre in questo senso una relazione analoga a quella esistente tra poesia popolare e grande poesia: anche in questo caso gli elementi dello stile procedono dal semplice spontaneo al complesso organizzato.
Ma esiste contemporaneamente un rapporto inverso: una volta elaborati e definitivamente fissati dai grandi artisti gli elementi dello stile, nelle loro opere e nei loro capolavori realizzati per lo più, com'è naturale, in città, essi finiscono poi col ritornare di riflesso negli ambienti di provincia, paesi e campagne, dove, interpretati e imitati dai rozzi artefici del luogo, subiscono una semplificazione, talvolta una contaminazione e un imbarbarimento.
L'architettura rustica contiene quindi tanto gli spunti nascenti delle diverse formazioni architettoniche, quanto talune espressioni degeneri di esse; questa strana commistione di energie generative e di fermenti di decadenza conferisce grande interesse alle architetture rustiche, le quali costituiscono talvolta addirittura dei sottostili da affiancarsi agli stili veri e proprî dell'architettura maggiore.
Ciò posto, è chiaro che un'esposizione storica analitica dei caratteri delle architetture rustiche renderebbe necessario uno scorcio su tutta la storia dell'architettura; d'altronde, delle suddette sottoformazioni stilistiche o almeno delle principali, è fatta parola nelle voci riguardanti i singoli periodi architettonici e in quelle dedicate ai diversi paesi e regioni. Basterà qui accennare sinteticamente ad alcune espressioni tipiche dell'architettura rustica, secondo un ordine geografico, e cominciando dall'Italia.
È naturale che, trattandosi di architettura rustica, si parli quasi esclusivamente delle case di abitazione e fattorie, con le costruzioni dipendenti e sussidiarie. Esistono invero in campagna anche chiese e cappelle rustiche, qualche ponte, ecc.; ma in quantità assai minore e con caratteri differenziali assai più tenui in confronto a quelli degli analoghi edifici appartenenti all'architettura maggiore.
Nessun altro paese d'Europa offre, come l'Italia, dalla Sicilia all'Alto Adige, dal piano alla montagna, maggiore varietà di condizioni climatiche, geografiche e geologiche, di materiali da costruzione disponibili; nessun altro ha assistito a così numerose formazioni stilistiche: naturale quindi che anche le architetture rustiche presentino i tipi più varî, dalle capanne di paglia alle costruzioni tutte di legno, a quelle miste di legno e muratura, a quelle infine di sola muratura.
Questi ultimi tipi di edifici, interamente murati anche nella copertura, sono frequenti soprattutto nell'Italia meridionale, specialmente in Campania, talvolta in Sicilia: ciò è dovuto, in sede costruttiva, alle condizioni ambientali, quali la mancanza di legname a fusto diritto che rende impossibili le strutture orizzontali ad elementi di sostegno elastici, e viceversa la frequente presenza di ottimi banchi di pozzolana e lapillo, con cui si può fare un'eccellente malta, assai adatta per la costruzione di vòlte: e in sede estetica, a derivazioni formali dalle architetture mediterranee, arabe, siriache, arabo-normanne, ecc.
Elemento caratteristico di tali architetture rustiche, tipiche sopra tutto della Penisola Salernitana, di Capri, Ischia, ecc., è la conformazione delle vòlte di copertura (lamie), ciascuna delle quali copre uno dei vani di cui consta l'edificio; esse possono essere a botte, a crociera, a padiglione, talvolta a cupola ed a conca: sono costruite con pietrisco battuto con malta di pozzolana, fino a raggiungere un notevolissimo grado di resistenza e anche d'impermeabilità. Le vòlte sono rinfiancate soltanto per una piccola parte della loro altezza, e appunto il comporsi dei loro volumi liberi dà a queste architetture il loro tono particolare; l'effetto pittoresco risulta aumentato dall'uso schietto e nudo di altri caratteristici elementi strutturali, come le scale esterne, le altane, le logge portate da alte arcate, i camini, ecc.
L'età di questi edifici rustici è varia, ma la loro evoluzione storica è minima: nel Salernitano, ad esempio, e specialmente intorno a Ravello, accanto ai resti di antiche basiliche, prettamente arabo-normanne, dell'età della repubblica amalfitana, si trovano edifici recenti impostati su analoghi schemi strutturali. Perfino l'età barocca, che a Napoli, Lecce, Catania, ecc., ha lasciato impronte così vigorose, non ha recato sostanziali modificazioni nelle costruzioni rustiche.
Tipici edifici, interamente costruiti in pietra, si trovano in Puglia, i famosi "trulli" o "caselle", che talvolta formano interi paesi, come Locorotondo e Alberobello. Si tratta di abitazioni a un solo piano, originariamente a pianta circolare, formati da un muro a secco perimetrale, dello spessore di circa 1 metro e dell'altezza di 2 metri; su cui è riportata una vòlta tronco-conica, sormontata da una piccola calotta. Esternamente tale vòlta è rivestita da un tetto perfettamente conico, costituito di piccole pietre piatte (chiancole), disposte secondo una spirale che va dalla base al vertice: sul vertice è posta una palla o un altro elemento decorativo. All'interno la casella presenta un unico vano, con una sola apertura che serve da porta e da finestra. In epoca più recente i trulli si sono costruiti a pianta quadrata, con la vòlta impostata su quattro archi perimetrali a pieno centro, mediante pennacchi di raccordo; esistono abitazioni composte di parecchi di codesti elementi, l'un l'altro accostati, ciascuno sormontato dal suo tetto conico. Anche i trulli pugliesi trovano dei prototipi in costruzioni simili orientali, specialmente del Turkestān e della Cilicia.
Nell'architettura rustica dell'Italia meridionale non è esclusiva l'adozione della copertura in muratura, anzi il tetto vi è usato frequentemente, e talvolta, specie nella Valle del Liri, è adottato un tipo di abitazione con i muri di perimetro in mattone crudo e con tetto di paglia.
Sono assimilabili alle architetture rustiche mediterranee le cosiddette "saracene", della Riviera Ligure, costruzioni che servivano da rifugio ai contadini del luogo durante le incursioni dei pirati: esse hanno muri grossi, finestre piccole, e un aspetto caratteristico di fortezza; ora sono generalmente trasformate in case di abitazione.
A mano a mano che si sale verso l'Italia centrale scompaiono le architetture rustiche totalmente murate; il tetto diventa la copertura abituale.
Le maggiori differenziazioni stilistiche avvicendatesi nell'Italia centrale dànno luogo ivi ad una tipologia più estesa anche nelle costruzioni campestri. Sono caratteristici, ad esempio, della campagna romana, e molto pittoreschi, quei casali che sono addirittura inseriti in ruderi romani, completati con qualche vano aggiunto, con la copertura di tetto in tegole, resi accessibili con scale esterne in muratura.
Le case rustiche dell'età medievale recano anche nell'Italia centrale i segni della derivazione dalla modesta casa romana di provincia, quale ci è stata resa nota dai recenti scavi a Pompei; tanti palazzetti medievali disseminati nei piccoli centri dell'Etruria e della Toscana, con cortile centrale ed in esso la scala adducente ai piani superiori, accusano la derivazione dalle case romane a più piani: dal punto di vista decorativo gli edifici rustici romanici, così numerosi nelle campagne o nei borghi dell'Umbria, quali Assisi, Gubbio, Spello, Bevagna, Montefalco, ecc., recano, sia pur semplificati o degenerati, gli stessi elementi del romanico aulico dei centri cittadini.
L'influenza del gotico sull'architettura romanica fa sentire i suoi effetti anche negli ambienti di provincia dell'Italia centrale, e specialmente nei borghi vicini a Viterbo e ad Orvieto: S. Martino al Cimino, Vitorchiano, Bagnaia, Soriano, Nepi, Sutri e moltissimi altri. Tali paesi offrono ancora l'incantevole visione d'interi quartieri serbanti dell'epoca originaria il sistema urbanistico e la tipica architettura. Le case, le chiese, i palazzetti comunali, hanno caratteri planimetrici e schemi costruttivi e decorativi simili a quelli dei centri cittadini vicini, e specialmente di Viterbo. Le case sono generalmente a due piani, raramente a tre: al pianterreno si trovano due o più vani, disimpegnati generalmente da un corridoio, su cui si apre l'ingresso; spesso tale ingresso è secondario, mentre quello principale si apre su un vano verso strada, che può essere una bottega. Generalmente il pianterreno è piuttosto elevato e vi si accede mediante una scala esterna, la quale, in deficienza di una interna, può anche continuare disimpegnando il primo piano, che contiene le stanze da letto. Fra gli elementi esterni sono importanti i balconi, le scale, i portici d'ingresso con le arcate a sesto acuto o a sesto ribassato, ecc.
Non solo l'architettura romanica e gotica, ma anche la rinascimentale e la barocca hanno dato luogo a sottospecie rustiche nell'Italia centrale. Da segnalare specialmente, per il Rinascimento, la casa rustica toscana, che, con forme analoghe a quelle tipiche dell'architettura cittadina dell'epoca, sa toccare, pur con maggiore semplicità, una non meno saporosa eleganza; e per il Barocco, il casaletto e la villa rustica romana, imitazioni in piccolo, nell'edificio e nelle sistemazioni degli spazî circostanti, delle grandiose composizioni paesistiche ed edilizie delle celebri ville romane dell'epoca.
Risalendo verso l'Italia settentrionale, l'Emilia presenta un particolare tipo di casa colonica, in uso fino dal Rinascimento, che rappresenta, dal punto di vista dell'uso agricolo, un sensibile progresso in confronto alle analoghe dell'Italia centrale, in cui tutti i servizî annessi, stalla, fienile, forno, porcile, ecc., sono spesso confusi nello stesso edificio di abitazione. In questo caso essi sono invece appartati in costruzioni diverse, mentre la casa d'abitazione presenta un andito centrale piuttosto vasto, in cui si apre la porta d'ingresso, e dal quale si accede alla cucina, ai magazzini e alla scala interna che adduce al piano superiore.
Una tale conformazione si perfeziona sovente ancor più nelle case di campagna venete, ove, secondo il tipo così grandiosamente svolto nelle ville palladiane del Piave e della Brenta, l'andito diviene una vera e propria sala centrale, attraversante l'edificio da parte a parte, con funzione di luogo di sosta, di ritrovo e di lavoro, e insieme di organo fondamentale disimpegnante tutti gli ambienti dell'edificio.
A mano a mano che si passa dall'Italia centrale alla settentrionale, diventa sempre maggiore, nelle costruzioni rustiche, l'adozione di elementi vegetali, paglia, scorza d'albero, ecc., fintantoché nelle regioni alpine l'impiego di tali elementi diviene prevalente e talvolta esclusivo. Fatto il quale, in ovvia dipendenza con la disponibilità di materiali, si traduce in elemento determinante dello stile.
Nella bassa pianura veneziana, e particolarmente lungo il corso della Brenta, s'incontrano i cosiddetti "casoni", coperti di un tetto di paglia da cui emergono grandi camini. Sono abitazioni di fittavoli poveri a un solo piano, con un sottotetto, aventi il muro di perimetro di pietrame e talvolta di mattone crudo, o anche di graticcio di legno e corteccia d'albero rozzamente intonacati. Contengono pochi ambienti disposti attorno a un portico d'ingresso. Affini a codesti casoni sono alcuni tipi di case rustiche del Trentino e dell'Alto Adige, dal tetto pure coperto di paglia. Se ne trovano in Val Rendena, all'imbocco della Val Gardena e altrove.
In tutta la zona prealpina le case sono costruite in muratura di pietrame, ciottoli e mattoni; il tetto, a dolce pendio, è generalmente di tegole. La gronda è piuttosto sporgente; caratteristici i ballatoi di legno, estendentisi spesso, ad ogni piano, su vaste porzioni della facciata, talvolta congiunti da scale pure di legno. I sostegni verticali dei balconi si alzano sovente fino alle sporgenze del tetto; i ballatoi sono talvolta così fitti e numerosi da conferire all'edificio l'aspetto di una gabbia. Le case, generalmente a corpo semplice, hanno i solai di legno: i diversi locali, allineati lungo le fronti, sono disimpegnati dai balconi. Spesso i balconi sono sostituiti da loggiati in muratura.
A mano a mano che dalla zona prealpina si sale alle vallate, le case, che nel piano sono spesso addossate le une alle altre, tendono sempre più ad essere isolate, benché vicine. I tetti, sempre più spioventi e sporgenti, non consentono più l'uso delle tegole: si adoperano invece cortecce di albero e scaglie di legno (scandole); ovvero, nei paesi dove esiste materiale adatto, come nel Veronese, lastre di pietra; le finestre si fanno sempre più piccole, gli ambienti più raccolti. Il pianterreno è spesso coperto a vòlta: esso, quando il pendio del suolo è rilevante, costituisce una specie di piano seminterrato, ove trovano posto solo i servizî di carattere rurale: stalla, rimessa, cantina, ecc. Allora la cucina passa al piano superiore, insieme con la grande stanza di soggiorno (in dialetto veneto, stuva) e con le camere da letto. Sopra è il piano del granaio e dei fienili.
Procedendo ulteriormente verso l'alta montagna, gli aggruppamenti di case si fanno sempre meno densi, semplici casolari; nelle zone più alte, casali isolati. L'uso del legno si accentua sempre più e quello del muro si limita alla costituzione di una specie di zoccolo massiccio in cui si ricavano la stalla, la cucina e al più ancora un locale di entrata e una cantina. Il piano superiore, dove stanno le camere da letto, si costruisce con grossi tronchi segati a metà, innestati alle estremità e rivestiti all'interno di tavole. Sopra, nella zona sotto il tetto, generalmente a due falde, sono sempre il granaio e il fienile, accessibili per mezzo di scale esterne di legno. Attorno all'edificio, o spesso lungo le sole facciate coperte dal timpano del tetto, si stendono i soliti balconi di legno. Esempî estremamente pittoreschi di tali architetture rustiche sono in Val d'Aosta, nel Cadore, nel Trentino, ecc.
Nelle zone di più alti pascoli non si trovano più che abitazioni isolate, interamente costruite di legno, tronchi d'albero per le pareti, corteccia e scandole per il tetto (v. baita). Esse servono per i pastori ed i boscaioli; nelle zone ove, per la presenza di grandi praterie, si recano le mandrie a passare l'estate, sorgono vere masserie alpestri, formate da varie capanne e stalle organizzate attorno a un vasto recinto (malghe).
Anche per gli altri paesi d'Europa vale quanto si è detto per l'Italia circa i caratteri generali di formazione dell'architettura rustica, circa il legame di essa all'ambiente circostante, circa il suo grado di parentela con l'architettura dei centri urbani viciniori.
Nel Tirolo, nella Svizzera, nella Baviera, le costruzioni alpestri sono simili, per materiali, disposizioni interne e conformazione esterna, a quelle delle regioni montuose dell'Italia settentrionale. Nelle basse valli, tuttavia, la vicinanza di tanti importanti centri cittadini e la più recente formazione architettonica, attuatasi in condizioni di maggiore benessere economico, fanno sì che parte di codeste costruzioni siano improntate a una più rilevante e un tantino presuntuosa ricchezza decorativa, formulata su motivi del barocco e del rococò austriaco e bavarese: sagomature ridondanti negli elementi lignei, stucchi e graffiti ricoprenti le pareti.
Nei paesi più poveri dell'Europa orientale, come la Bosnia, la Serbia, la Macedonia, le costruzioni rustiche si riducono ad umili baracche di legno e pietra, senza caratteristiche particolari.
In Valacchia esistono ancora villaggi fatti di piccole capanne a una sola stanza, con le pareti costituite di tronchi d'albero e alti tetti di fascine di legno o di paglia.
Nei paesi orientali di più antica civilizzazione, ad esempio in Polonia, esiste, anche in campagna, un'architettura interessante, con curiosi motivi bizantineggianti. Materiale principale è il legno, con parti in muratura.
Il legno è usato a membrature massicce, con intrecci di travature oblique; talvolta tali edifici recano porticati e logge di legno, con piedritti robusti e architravi arcuati; e delle sorta di torri pure di legno, che possono ricordare vagamente i minareti orientali, e commisti elementi decorativi barocchi.
In Ungheria le case rustiche sono molto confortevoli, con zoccolo di muratura, pareti di tronchi d'albero e tetti di legno, ricche all'interno di vivaci decorazioni pittoriche e d'intarsî di maniera arcaica bizantineggiante. Simili costruzioni, talvolta con singolari elaborazioni ad intaglio nelle parti lignee (balconi, logge, ecc.), esistono anche in Romania.
In Russia si costruivano nelle campagne, fino a pochi anni fa, le izby all'uso antico. Questo tipo di abitazione ha i muri di perimetro di tronchi d'albero intrecciati; il tetto, pure di legno, assai sporgente e ornato, al termine delle falde, con tavole intagliate, al pari della parte aggettante degli arcarecci, della trave di colmo e dei correnti, con fantastici disegni nel caratteristico stile locale: per esempio, teste di cavallo o d'uccello, vegetali, fiori stilizzati, il tutto dipinto con vivace policromia. Elemento tipico interno dell'izba è la grande stanza comune che, divisa da paraventi e leggiere tramezze, contiene tutti gli elementi dell'abitazione, in modo da utilizzare per tutta la famiglia, nei lunghi e rigidi inverni, l'unico camino monumentale, il vero cuore della casa. Per timore dell'incendio le izby sono nei villaggi largamente spaziate: esse sono generalmente disposte ai lati di una larga strada centrale.
In Ucraina, invece, le case rustiche (chata) dei villaggi sono sparpagliate e quasi nascoste nei verzieri. Se ne trovano di estremamente rudimentali, semplici capanne di terra, prive perfino del camino; altre hanno intelaiatura di legno: talvolta sono munite di verande. La loro pianta è divisa in due settori, separati da un hall; in un settore è l'abitazione, nell'altro i servizi rurali e i depositi.
Caratteristica manifestazione dell'architettura rustica inglese è il cottage (v.). Mentre l'architettura inglese è nata e si è mantenuta in campagna, quella olandese è nata dai grandi commerci cittadini; le costruzioni rustiche sono ivi imitate rigorosamente da quelle dei centri urbani. Il materiale prevalente di costruzione è il mattone: lo stile nasce dal mattone, che viene mantenuto in vista, e col quale si conforma ogni membratura. I tetti, ad altissimo culmine, sono di tegole e spesso di paglia con il colmo di tegole: sovente le due falde sono celate dalle terminazioni dei muri perimetrali ad esse ortogonali, che vengono sagomati con caratteristico rabesco, di sapore gotico, ovvero rinascimentale o barocco a seconda dell'epoca.
Anche nella Germania e nella Francia del Nord e nella Svizzera tedesca tale sistema costruttivo e decorativo dei tetti è frequente, così nell'architettura rustica come nella cittadina.
Le case rustiche scandinave, e specialmente svedesi, si possono assimilare ai cottages inglesi. I più vecchi tipi di esse hanno però le pareti esterne di tronchi d'albero connessi alle estremità e rivestiti di assi di legno: tetto di legno o di paglia. Gl'interni sono molto comodi e spesso recano ricche elaborazioni plastiche: grossi intagli di sapore barocco nelle membrature lignee, mobili pure di foggia barocca o ispirati alle modulazioni dello stile nordico primitivo; ovunque profusione di tappeti o di tessuti vivacemente colorati.
In Francia è caratteristico un tipo di fattoria di campagna, che, sotto un unico ampio tetto, talvolta a mansarde, coperto di scaglia di legno o di pietra in montagna e di tegole in pianura, raccoglie tutti gli ambienti necessarî alla vita della fattoria: l'alloggio del contadino, la scuderia, il granaio, il fienile, ecc. I muri sono generalmente di pietra. Un lungo corridoio si apre sulla strada con una piccola porta, e divide la casa in due parti uguali. Esso conduce nella cucina, situata nella parte posteriore dell'edificio. Bisogna passare da questa per ritornare alla bellechambre, posta verso la facciata: talvolta dietro la cucina sono il forno e un locale di servizio. Dall'altra parte del corridoio sono le camere da letto. Dal punto di vista espressivo le più antiche tra queste case di campagna risultano da una retrogradazione di forme stilistiche, delle diverse epoche; e cosi per le analoghe costruzioni spagnole, nelle quali tuttavia predominano i motivi del caratteristico gotico fiorito locale. (v. tavv. LXXXVII-XC).
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