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ARCHITRAVE

di B. Brenk - Enciclopedia dell' Arte Medievale (1991)
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ARCHITRAVE

B. Brenk

Trave orizzontale in legno o pietra, sostenuta di norma da colonne o pilastri. Il termine a. è di origine rinascimentale; nell'Antichità infatti tale struttura era chiamata epistylium e nel Medioevo spesso anche trabes.L'a. differisce dalla struttura architravata della porta, dalla mensola e dalla cornice perché generalmente poggia su colonne o semicolonne, libere o nascoste nella muratura; esistono tuttavia casi in cui veri e propri a. vennero in seguito reimpiegati sopra porte o portali (per es. nel duomo di Salerno, a. proveniente da Pozzuoli).Il tipo di spinta esercitato dall'a. richiede la presenza di sostegni collocati a distanza ravvicinata e pertanto in maggior numero che nel caso dell'archivolto: per questa ragione le file di colonne sotto gli a. di pietra creano spesso in prospettiva l'effetto visivo di una parete. Nel corso della Tarda Antichità l'arco sostituì l'a., che continuò tuttavia a essere usato, specialmente a Roma, in imponenti edifici paleocristiani. Anche nell'Oriente bizantino l'a. ebbe un ruolo considerevole in costruzioni a pianta centrale (Istanbul, Ss. Sergio e Bacco) e in basiliche (Betlemme, basilica della Natività) e spesso si trovano a. nell'edilizia civile privata della Siria.Dopo la fine del sec. 6° si conoscono solo particolari casi di uso dell'a. in ambito longobardo, carolingio, romanico-toscano, romanico-provenzale e, nel pieno Medioevo, in area romana. L'impiego dell'a. tra il 600 e il 1400 venne attuato di volta in volta in rapporto allo spirito di renovatio, come risulta particolarmente evidente sulla scorta degli esempi romani del 12° e 13° secolo. L'architettura con archi a tutto sesto e a sesto acuto, dal sec. 11° al 14°, non offrì grande spazio all'a., che ebbe tuttavia notevole importanza nell'architettura in legno (cortile dell'Hôtel-Dieu a Beaune, in Borgogna).L'esempio più importante di a. di epoca longobarda è certamente quello dell'oratorio di S. Maria in Valle a Cividale, dove le volte a botte poggiano su a. di materiale di spoglio, decorati con aggiunte nel sec. 8° in pietra grezza. Gli a. hanno qui la funzione di ornamento caratterizzante del presbiterio, analogamente a quelli dorici con triglifi, decorati con fasce aggiunte, del S. Salvatore a Spoleto. In quest'ultimo edificio i capitelli corinzi sono di spoglio, mentre un a. dorico sembra fosse presente anche nelle navate. Un a. ionico - con dentelli, cimasa e fasce - orna la facciata del Tempietto del Clitunno presso Spoleto e sicuramente medievale è quello spezzato sull'edicola all'interno. Nella Roma carolingia furono usati a. soprattutto in due chiese volute da pontefici: nella prima, S. Prassede (817-824), che dev'essere considerata una fedele imitazione dell'antica S. Pietro, gli a., ornati di cimase - tutti, senza eccezione, di materiale di spoglio - si trovano in prossimità del presbiterio e anche all'ingresso della cappella di S. Zenone, dove un'antica trabeazione venne trasformata in a. e arricchita con ornamentazione carolingia; la seconda, S. Stefano degli Abissini, ricostruita nell'809 per iniziativa di papa Leone III, fu ugualmente dotata di architravi. Alla fase tarda della renovatio romano-carolingia appartengono gli a. di S. Martino ai Monti (iniziata negli anni 844-847).Al di fuori di Roma, l'a. compare come segno di uno spirito di renovatio nella cripta di Saint-Laurent a Grenoble, nonché nelle cripte di Saint-Germain ad Auxerre e, nel sec. 10°, nella cripta di St. Wipertus a Quedlinburg. Oltralpe non si trovano basiliche architravate, ma nell'ambito ornamentale sono da ricordare le transenne di bronzo, in parte architravate, della Cappella Palatina di Aquisgrana, nonché gli affreschi del piano superiore e l'articolazione parietale della facciata occidentale della Torhalle di Lorsch.L'edificio che diede origine al c.d. Protorinascimento toscano è il battistero di Firenze (seconda metà del sec. 11°), realizzato sul modello del Pantheon di Roma. Sulle colonne del piano terra poggiano a. a fasce, insolitamente alti, che tuttavia non trovarono seguito. Più tardi l'architettura toscana sviluppò un'articolazione parietale architravata, per es. nella navata del duomo di Pisa, nelle arcate nane di S. Frediano e di S. Maria Forisportam a Lucca e nelle facciate di S. Frediano e di S. Maria della Pieve ad Arezzo. A. si trovano infine nella struttura esterna e all'interno del battistero di Parma (1196).In Provenza l'imitazione dell'antico porta invece a due diverse forme di architrave. I più originali sono gli a. ornati di rilievi con scene e raffigurazioni di animali nella facciata di Saint-Gilles e in quella di Saint-Trophime ad Arles. In Saint-Gabriel, nei dintorni di Tarascona, appare un a. come cornice a edicola di un portale; anche nella cattedrale di Avignone e in Saint-Restitut (presso Montélimar) due colonne con a. a fasce, trabeazione spezzata e timpano costituiscono la cornice di un'apertura ad arco per un atrio.Le più importanti basiliche architravate di tutto il Medioevo sorsero o furono ricostruite a Roma nel sec. 12°, quale testimonianza di uno spirito di renovatio religiosa che si ispirava a modelli paleocristiani. Si tratta delle basiliche di S. Maria in Trastevere (1120-1143 ca.), S. Crisogono (1123-1130) e S. Lorenzo f.l.m. (1220 ca.), tutte ornate di a. di spoglio. In questo periodo vennero realizzati anche portici architravati: per es. nelle chiese dei Ss. Giovanni e Paolo (1154 ca.), S. Maria in Trastevere, S. Maria Maggiore (1145-1153), S. Giorgio in Velabro (inizi del sec. 13°) e nell'abbazia delle Tre Fontane (fine sec. 12°-inizi 13°). La più antica costruzione di questo gruppo è la piccola chiesa di S. Maria in Cappella (o ad Pineam), del 1090. Questi modelli romani influenzarono la ricostruzione di alcune chiese nel Lazio e nell'Umbria, come S. Maria Assunta a Lugnano in Teverina, il duomo di Civita Castellana (1210) e il duomo di Terracina. Agli inizi del sec. 12° è databile la casa di Nicola di Crescenzio a Roma, la cui struttura esterna è costituita da un pastiche di pezzi di spoglio e creazioni ex novo.Anche l'arredo liturgico (recinzioni corali e cibori) a Roma e nell'Italia centrale è spesso provvisto di a. (S. Lorenzo f.l.m. a Roma, cattedrale di Ferentino, duomo di Terracina, S. Pietro ad Alba Fucente, ecc.).

Bibl.: E. Fiechter, s.v. Architrav, in RDK, I, 1937, coll. 1014-1018; R. Krautheimer, W. Frankl, S. Corbett, Corpus Basilicarum Christianarum Romae, 5 voll., Città del Vaticano 1937-1977; W. Paatz, Die Hauptströmungen in der Florentiner Baukunst des frühen und hohen Mittelalters und ihr geschichtlicher Hintergrund, MKIF 6, 1940-1941, pp. 33-72; F. Hermanin, L'arte in Roma dal secolo VIII al XIV, Bologna 1945; M. Salmi, La basilica di San Salvatore di Spoleto, Firenze 1951; J. Hubert, J. Porcher, W.F. Volbach, L'Empire Carolingien, Paris 1968 (trad. it. L'Impero carolingio, Milano 1968); H. Torp, L'architettura del tempietto di Cividale, AAAH 7, 1977, 2; R. Krautheimer, Rome. Profile of a City, 312-1308, Princeton 1980 (trad. it. Roma. Profilo di una città, 312-1308, Roma 1981).B. Brenk

Vedi anche
capitello Elemento architettonico che costituisce la parte terminale di una struttura di sostegno ad andamento verticale, con funzione di collegamento fra tale struttura e quelle sovrastanti di regola a sviluppo orizzontale.  ● Il capitello si trova con una larghissima varietà di forme in tutte le architetture ... trabeazione Negli ordini architettonici classici, membratura orizzontale che sovrasta e collega i piedritti verticali di sostegno. Si presenta come un insieme di elementi architettonici sovrapposti: l’architrave, che si appoggia sui capitelli delle colonne e ha la funzione strutturale di sostenere le parti sovrastanti; ... órdine iònico iònico, órdine In architettura, l'ordine classico caratterizzato dalla colonna con base, fusto scanalato (24 scanalature nel periodo classico), capitello a due volute laterali e dalla trabeazione con architrave diviso in tre zone sovrapposte, con fregio a dentelli o figurato a rilievo, e con cornice... porta anatomia e medicina Vena porta (o semplicemente porta), collettore venoso che convoglia al fegato la maggior parte del sangue refluente dall’apparato digerente e dalla milza. Si tratta di un tronco venoso assai breve (8-10 cm di lunghezza) e di grosso calibro (8-10 mm di diametro), che risulta dalla ...
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Altri risultati per ARCHITRAVE
  • architrave
    Enciclopedia on line
    Elemento architettonico disposto orizzontalmente sopra due elementi portanti (piedritti), su cui si appoggia oppure si incastra, in modo da chiudere superiormente un vano quadrangolare e da sostenere il peso della costruzione sovrastante. Già usato fin dalle strutture megalitiche, divenne un elemento ...
  • ARCHITRAVE
    Enciclopedia Italiana (1929)
    I Greci denominavano questo elemento "epistilio" (ἐπί "sopra" e στῦλος "colonna"). Architrave è l'elemento rigido (pietra da taglio), o elastico (legno, ferro, cemento armato), che si dispone orizzontalmente sopra un vano, ed è destinato a sostenere il carico di altre strutture che vi si sovrappongono, ...
Vocabolario
architrave
architrave s. m. [prob. comp. di arco e trave, «trave che compie l’ufficio di arco»]. – Elemento architettonico disposto orizzontalmente al di sopra dei due elementi portanti (piedritti), su cui s’appoggia oppure s’incastra, in modo da...
architravato
architravato agg. [der. di architrave]. – Di struttura architettonica che, per congiungere gli elementi portanti (colonne e pilastri), si vale dell’architrave e non dell’arco.
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