ARCHITRAVE
Trave orizzontale in legno o pietra, sostenuta di norma da colonne o pilastri. Il termine a. è di origine rinascimentale; nell'Antichità infatti tale struttura era chiamata epistylium e nel Medioevo spesso anche trabes.L'a. differisce dalla struttura architravata della porta, dalla mensola e dalla cornice perché generalmente poggia su colonne o semicolonne, libere o nascoste nella muratura; esistono tuttavia casi in cui veri e propri a. vennero in seguito reimpiegati sopra porte o portali (per es. nel duomo di Salerno, a. proveniente da Pozzuoli).Il tipo di spinta esercitato dall'a. richiede la presenza di sostegni collocati a distanza ravvicinata e pertanto in maggior numero che nel caso dell'archivolto: per questa ragione le file di colonne sotto gli a. di pietra creano spesso in prospettiva l'effetto visivo di una parete. Nel corso della Tarda Antichità l'arco sostituì l'a., che continuò tuttavia a essere usato, specialmente a Roma, in imponenti edifici paleocristiani. Anche nell'Oriente bizantino l'a. ebbe un ruolo considerevole in costruzioni a pianta centrale (Istanbul, Ss. Sergio e Bacco) e in basiliche (Betlemme, basilica della Natività) e spesso si trovano a. nell'edilizia civile privata della Siria.Dopo la fine del sec. 6° si conoscono solo particolari casi di uso dell'a. in ambito longobardo, carolingio, romanico-toscano, romanico-provenzale e, nel pieno Medioevo, in area romana. L'impiego dell'a. tra il 600 e il 1400 venne attuato di volta in volta in rapporto allo spirito di renovatio, come risulta particolarmente evidente sulla scorta degli esempi romani del 12° e 13° secolo. L'architettura con archi a tutto sesto e a sesto acuto, dal sec. 11° al 14°, non offrì grande spazio all'a., che ebbe tuttavia notevole importanza nell'architettura in legno (cortile dell'Hôtel-Dieu a Beaune, in Borgogna).L'esempio più importante di a. di epoca longobarda è certamente quello dell'oratorio di S. Maria in Valle a Cividale, dove le volte a botte poggiano su a. di materiale di spoglio, decorati con aggiunte nel sec. 8° in pietra grezza. Gli a. hanno qui la funzione di ornamento caratterizzante del presbiterio, analogamente a quelli dorici con triglifi, decorati con fasce aggiunte, del S. Salvatore a Spoleto. In quest'ultimo edificio i capitelli corinzi sono di spoglio, mentre un a. dorico sembra fosse presente anche nelle navate. Un a. ionico - con dentelli, cimasa e fasce - orna la facciata del Tempietto del Clitunno presso Spoleto e sicuramente medievale è quello spezzato sull'edicola all'interno. Nella Roma carolingia furono usati a. soprattutto in due chiese volute da pontefici: nella prima, S. Prassede (817-824), che dev'essere considerata una fedele imitazione dell'antica S. Pietro, gli a., ornati di cimase - tutti, senza eccezione, di materiale di spoglio - si trovano in prossimità del presbiterio e anche all'ingresso della cappella di S. Zenone, dove un'antica trabeazione venne trasformata in a. e arricchita con ornamentazione carolingia; la seconda, S. Stefano degli Abissini, ricostruita nell'809 per iniziativa di papa Leone III, fu ugualmente dotata di architravi. Alla fase tarda della renovatio romano-carolingia appartengono gli a. di S. Martino ai Monti (iniziata negli anni 844-847).Al di fuori di Roma, l'a. compare come segno di uno spirito di renovatio nella cripta di Saint-Laurent a Grenoble, nonché nelle cripte di Saint-Germain ad Auxerre e, nel sec. 10°, nella cripta di St. Wipertus a Quedlinburg. Oltralpe non si trovano basiliche architravate, ma nell'ambito ornamentale sono da ricordare le transenne di bronzo, in parte architravate, della Cappella Palatina di Aquisgrana, nonché gli affreschi del piano superiore e l'articolazione parietale della facciata occidentale della Torhalle di Lorsch.L'edificio che diede origine al c.d. Protorinascimento toscano è il battistero di Firenze (seconda metà del sec. 11°), realizzato sul modello del Pantheon di Roma. Sulle colonne del piano terra poggiano a. a fasce, insolitamente alti, che tuttavia non trovarono seguito. Più tardi l'architettura toscana sviluppò un'articolazione parietale architravata, per es. nella navata del duomo di Pisa, nelle arcate nane di S. Frediano e di S. Maria Forisportam a Lucca e nelle facciate di S. Frediano e di S. Maria della Pieve ad Arezzo. A. si trovano infine nella struttura esterna e all'interno del battistero di Parma (1196).In Provenza l'imitazione dell'antico porta invece a due diverse forme di architrave. I più originali sono gli a. ornati di rilievi con scene e raffigurazioni di animali nella facciata di Saint-Gilles e in quella di Saint-Trophime ad Arles. In Saint-Gabriel, nei dintorni di Tarascona, appare un a. come cornice a edicola di un portale; anche nella cattedrale di Avignone e in Saint-Restitut (presso Montélimar) due colonne con a. a fasce, trabeazione spezzata e timpano costituiscono la cornice di un'apertura ad arco per un atrio.Le più importanti basiliche architravate di tutto il Medioevo sorsero o furono ricostruite a Roma nel sec. 12°, quale testimonianza di uno spirito di renovatio religiosa che si ispirava a modelli paleocristiani. Si tratta delle basiliche di S. Maria in Trastevere (1120-1143 ca.), S. Crisogono (1123-1130) e S. Lorenzo f.l.m. (1220 ca.), tutte ornate di a. di spoglio. In questo periodo vennero realizzati anche portici architravati: per es. nelle chiese dei Ss. Giovanni e Paolo (1154 ca.), S. Maria in Trastevere, S. Maria Maggiore (1145-1153), S. Giorgio in Velabro (inizi del sec. 13°) e nell'abbazia delle Tre Fontane (fine sec. 12°-inizi 13°). La più antica costruzione di questo gruppo è la piccola chiesa di S. Maria in Cappella (o ad Pineam), del 1090. Questi modelli romani influenzarono la ricostruzione di alcune chiese nel Lazio e nell'Umbria, come S. Maria Assunta a Lugnano in Teverina, il duomo di Civita Castellana (1210) e il duomo di Terracina. Agli inizi del sec. 12° è databile la casa di Nicola di Crescenzio a Roma, la cui struttura esterna è costituita da un pastiche di pezzi di spoglio e creazioni ex novo.Anche l'arredo liturgico (recinzioni corali e cibori) a Roma e nell'Italia centrale è spesso provvisto di a. (S. Lorenzo f.l.m. a Roma, cattedrale di Ferentino, duomo di Terracina, S. Pietro ad Alba Fucente, ecc.).
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