Arcibaldo e Petronilla
La coppia più longeva del fumetto americano
La vita in famiglia costituisce una delle principali fonti di spunti narrativi, da quelli tragici o drammatici a quelli leggeri o umoristici. Pur litigando di continuo, Arcibaldo e Petronilla, i coniugi protagonisti di una delle prime e più famose serie a fumetti di ambiente familiare, sono vissuti felicemente insieme per quasi novant'anni.
I fumetti riflettono la vita reale; così le famiglie fumettistiche sono cambiate di pari passo con quelle vere. Ai tempi di Arcibaldo e Petronilla, nel primo Novecento, le donne si occupavano essenzialmente della casa e i mariti uscivano per raggiungere il posto di lavoro. Eseguire i mestieri domestici costituisce una gran fatica, ma gli autori di fumetti di allora (e forse anche qualcuno di quelli di adesso), che erano per la maggior parte uomini, non consideravano quello della casalinga un vero lavoro, quanto piuttosto un piacevole passatempo. Così, in molte serie umoristiche dei vecchi tempi, l'uomo veniva rappresentato come una vittima: di ritorno a casa esausto dopo una giornata di litigi con il capoufficio, veniva per di più tiranneggiato dalla consorte, che aveva trascorso tutto il giorno a chiacchierare con le amiche. Ai tempi di Arcibaldo e Petronilla, le donne non potevano votare. Fin dal 1848 alcune associazioni femminili si erano battute per estendere il diritto al voto (suffragio), che negli Stati Uniti fu garantito soltanto nel 1920, dopo ben settantadue anni! Un altro spunto ricorrente nei fumetti con 'famiglie d'altri tempi' era quello della moglie che diventava suffragetta, ossia sostenitrice del movimento volto a estendere alle donne il diritto di voto. La cosa, allora, destava scandalo e nei fumetti, il coniuge aveva di solito la peggio nei litigi che ne seguivano. Lo strumento preferito dalle donne per castigare i poveri mariti era di solito un utensile da cucina: il matterello per stendere la pasta. Una vera arma impropria che, per fortuna dei protagonisti delle serie familiari dei giorni nostri, oggi viene poco utilizzata.
Che cosa succede quando una coppia che non ha mai conosciuto l'agiatezza diviene d'un tratto spaventosamente ricca? È quello che racconta il fumetto conosciuto in Italia nel lontano 1913 con il titolo Arcibaldo e Petronilla, nomi adottati dal settimanale Corriere dei piccoli (Giornali per ragazzi) al posto degli originali, Jiggs e Maggie.
La serie era stata inventata da George McManus, un autore già allora famoso. In quell'epoca molti emigrati europei avevano raggiunto gli Stati Uniti sperando in una vita migliore; McManus conosceva bene le loro speranze e le loro delusioni, in quanto anche i suoi genitori erano venuti dall'Irlanda in cerca di fortuna. I suoi personaggi erano riusciti a realizzare i loro sogni: lavorando sodo e investendo accortamente. Arcibaldo, muratore irlandese, era riuscito ad accumulare un buon gruzzolo, aveva lasciato la stanzetta che condivideva con la moglie e si era trasferito in un palazzo dove viveva nel lusso.
Il suo carattere, però, non era cambiato; i suoi amici erano quelli di sempre, i frequentatori un po' rozzi del bar di Dinty Moore, e il suo piatto preferito continuava a essere lo stufato con i cavoli. Petronilla, invece, assorbita dal suo nuovo ruolo di 'signora', non approvava le abitudini plebee del consorte e cercava di educarlo con le buone o con le cattive (soprattutto con le cattive) affinché adeguasse il proprio comportamento alla sua posizione sociale. Così, per raggiungere gli amici del bar, Arcibaldo era costretto a rocambolesche fughe da casa, che la moglie puniva con una gragnola di colpi di matterello. Il pubblico, naturalmente, parteggiava per Arcibaldo e per i suoi amici che, oltretutto, erano molto più divertenti e allegri degli individui 'perbene' frequentati da Petronilla.
Il messaggio di McManus era semplice e ottimistico: il mondo dei ricchi è molto meno piacevole di quello della gente comune. È forse per questo che il fumetto ottenne un grande successo, al punto che, realizzato nel tempo da vari autori, continuò a uscire per ben 87 anni! Nel 2000 la serie è stata sospesa, anche perché il mondo è troppo cambiato per poter continuare a credere che essere poveri equivalga automaticamente a essere felici.