ARCO (fr. archet; sp. arco; ted. Bogen; ingl. bow)
L'arco è un ordegno musicale che consta di una bacchetta di legno flessibile e di una striscia di crini di cavallo tesi, i quali, opportunamente cosparsi di pece, servono a mettere in vibrazione le corde di alcuni strumenti musicali chiamati appunto "ad arco". La modificazione della forma dell'arco cominciò nel sec. XVI: l'accentuata curva primitiva diminuì invece alquanto e si aumentò sensibilmente la cima sporgente. Nel secolo successivo per mezzo di una bietta metallica dentata si trovò il modo di regolare la tensione dei crini (arco a catena).
Sulla fine del Seicento e nei primi decennî del Settecento si sentì la necessità di rendere la bacchetta più flessibile per regolare, con la maggiore o minore pressione sulle corde, l'espressione; un arco così fatto fu quello usato ai tempi del Corelli e del Vivaldi. Verso il 1730 il Tartini lo perfezionò ancora usando per la bacchetta legni più leggieri, raddrizzandone la linea, accorciando la cima, praticando delle scanalature nel punto in cui l'arco era tenuto dalle dita. Fu un umile e ingegnoso operaio di Parigi, Francesco Tourte, colui che ridusse definitivamente l'arco nella forma perfetta in cui tuttora si trova. Già il padre suo aveva notevolmente contribuito al perfezionamento dell'arco, adottando una diversa foggia di bietta e applicando una vite all'estremità della bacchetta atta a tendere o a rallentare i crini. Francesco Tourte regolò gli spessori e la curvatura della bacchetta, determinò la distanza fra questa e i crini e fissò la lunghezza e le modalità degli archi dei diversi strumenti.
L'arte di fabbricare gli archi per strumenti a corda è piuttosto difficile e delicata; essa richiede una grande esattezza di lavorazione e di proporzioni. Oggi per fare la bacchetta si usa ordinariamente il legno di Pernambuco, che unisce alla flessibilità e alla leggerezza una grande robustezza, qualità essenziali per un buon arco.