ardimento
Voce di bassa frequenza nel lessico dantesco; compare in Vn XIX 16 in espressione fraseologica (s'io non perdessi l'ardimento), nel significato fondamentale: " l'ardire ", " il coraggio di osare " (con questo stesso senso, in Chiaro Lo 'namorato core 24, Io non son degno 8, Per sodisfar 1). In Pg XXIX 24 buon zelo / mi fé riprender l'ardimento d'Eva, è riferito al peccato di disubbidienza di Eva e forse ha il valore di " temerità ", o meglio di " atto temerario ".
Come nome proprio, personificato, occorre cinque volte nel Fiore (LXXIX 4, LXXXIV 12, CCXII 6 e 12, CCXIII 1).