ardore
. In senso proprio, per " calore intenso, violento ", " arsura ", compare in If IX 68 un vento / impetüoso per li avversi ardori, per i " vapori caldi e secchi elevati dalla terra " (Landino).
Con valore traslato, indica senz'altro la " fiamma ", in If XIV 37 l'etternale ardore, la pioggia di fuoco del 3° girone del 7° cerchio; in XXV 64 procede innanzi da l'ardore [dal punto in cui la fiamma brucia], / per lo papiro suso, un color bruno; e in Pg XXV 122 nel seno / al grande ardore, in mezzo alle fiamme in cui sono racchiuse le anime dei lussuriosi; in Pd XXII 54 designa il " fiammeggiare ", la luce e Io splendore dei beati che manifesta esteriormente l'intima loro beatitudine.
In senso figurato, riferito all'animo, indica " sentimento vivo e intenso ": come l'ardente brama di Ulisse a divenir del mondo esperto (If XXVI 97); l'ardor del desiderio (Pd XXXIII 48), il desiderio appassionato di D. di vedere Dio, che viene a confondersi in un unico a. con la beatitudine dell'appagamento (Sapegno); e l'ardor del sacrificio (XIV 92), l'ardente olocausto che D. fa di sé a Dio. I problemi affacciantisi a D. generano ciascuno una bruciante brama di chiarificazione, per cui Beatrice può dire, dopo avergli risposto, che spenti / nel tuo disïo già son tre ardori (Pd XXIX 48); ancora ardor (Pg XXI 94) è l'" ispirazione poetica " generata da la divina fiamma, l'Eneida. Significa, ancora metaforicamente, un " vivo sentimento d'amore " (in Rime dubbie XXIX 5 ardore / di mente imaginato per pensiero), paragonato a un fuoco che accende l'animo, in Rime XC 52 lo tuo ardor per la costei bieltate, in Cv III I 1 Lo quale amore poi, trovando la mia disposta vita al suo ardore, a guisa di fuoco, di picciolo in grande fiamma s'accese; e in VIII 16 la biltade di quella [la donna gentile che qui è allegoria della filosofia] piove fiammelle di foco, cioè ardore d'amore e di caritade [la locuzione ‛ ardor caritatis ' è caratteristica del linguaggio chiesastico cristiano] ... informato ardore d'un gentile spirito, cioè diritto appetito, per lo quale e del quale nasce origine di buono pensiero (per l'immagine, si veda If XIV 37). In Cv II V 13 ardore virtuoso indica la virtù che deriva dal moto impresso dai Troni al cielo di Venere e che, quasi fuoco, accende d'amore le anime sulla terra.
Più specificamente per " l'ardente intensità caritativa " delle anime, in Pg XV 70 [Dio] Tanto si dà quanto trova d'ardore, in Pd XI 37 [Francesco] fu tutto serafico in ardore, in XIV 40, 41 e 50, XXXI 17; infine in Pd vai 74 l'ardor santo ch'ogne cosa raggia è detto di Dio che, come " amore divino ", irradia attorno a sé luce.
È Variante di odore (tutti vostri ardori) in Pd XIX 24; la scorrezione riappare in Pd XXX 67 (inebrïate da li ardori).