AREO (᾿Αρεύς)
Re di Sparta, figlio di Acrotato, della famiglia degli Agladi. Nato il 320 circa a. C., rimase sotto la tutela dello zio Cleonimo fino al 303, allorché questi venne in Italia in soccorso di Taranto. Dopo l'assassinio di Seleuco Nicatore (281), A. (re dal 309-8) tentò la costituzione di leghe di città greche intorno a Sparta per liberarsi dal dominio macedone. Una di queste leghe, tentata da A. con l'appoggio di Tolomeo II Filadelfo (guerra cremonidea), terminò con la sconfitta di A., che cadde in combattimento presso Corinto (264). Una statua di A., certo onoraria, sorgeva accanto a quelle di atleti vincitori nel santuario di Olimpia (Paus., vi, 15, 9). Sappiamo che A. diede una significativa impronta culturale alla propria corte, che emulava quelle dei diadochi, e che fu il primo sovrano di Sparta a coniare monete col proprio nome e la propria effigie. La testa del re, diademata, appare in tetradracini e dracme argentee, imitate da quelle di Alessandro Magno. Le effigi divergono fisionomicamente fra di loro; in alcune di esse appare un'affinità tipologica e stilistica con le effigi monetali di Demetrio Poliorcete, che le riconduce all'ambiente stilistico dell'ellenismo medio.
Bibl.: G. De Sanctis, Areo II, re di Sparta, Torino 1912. Per l'iconografia: B. V. Head, Historia numorum, Oxford 1911, p. 434, fig. 238; Brit. Museum Coins, Pelopidae, t. XXIV, I.