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ARETA di Cesarea

di Silvio Giuseppe Mercati - Enciclopedia Italiana (1929)
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ARETA di Cesarea

Silvio Giuseppe Mercati

Nato a Patrasso circa l'anno 850 da agiata famiglia, proseguì gli studî a Costantinopoli, ove fiorivano esimî maestri, come il matematico Leone e Fozio. Diacono già nell'895, divenne metropolita di Cesarea di Cappadocia nel 901, rivestendo anche la dignità di prototrono (πρωτόθρονος), ossia primo dopo il patriarca. Morì poco dopo il 932. D'indole battagliera prese viva parte ai dibattiti religiosi del tempo. Da avversario risoluto delle quarte nozze di Leone VI il sapiente, anzi più intransigente di Nicola il mistico, passò poi fra i seguaci di Eutimio, non per timore delle persecuzioni imperiali, ma per ammirazione delle virtù del santo patriarca. Quando Nicola risalì sul trono patriarcale, A. fu a capo dell'opposizione contro colui che riteneva intruso. Venne per ciò espulso dalla sede, che riebbe nel 921, avvenuta la riconciliazione fra Eutimiani e Nicolaiti. Legato da intima amicizia con Romano Lacapeno, approvò invece l'anticanonica elezione a patriarca del di lui figlio minorenne Teofilatto.

A. fu uno dei più eruditi del suo tempo e l'erudizione attinse dalla sua ricca biblioteca. Di questa sono pervenuti a noi ben otto manoscritti copiati a sue spese e da lui accuratamente riveduti e postillati, come un Euclide dell'a. 888 (Bodleiano d'Orville X, 2), un Platone dell'anno 896 (Bodleiano Clarkiano 39, già del monastero di Patmo), un Aristotile del 900 (Urbinate 35), un Clemente Alessandrino con apologeti cristiani, del 914 (Parigino 451).

Recenti studî hanno messo in luce le benemerenze di A. per la conservazione dell'antica letteratura profana e cristiana, mentre è ancora poco nota la svariata sua produzione letteraria. Fino a pochi anni fa erano conosciuti soltanto il Commentario all'Apocalisse, che è rimaneggiamento del commentario d'Andrea, suo predecessore, e, nella versione latina, due panegirici (dei martiri Edesseni Guria, Samona e Abibo, e del patriarca Futimio), nonché tre epigrammi (Anthologia Palatina, XV, 32-34). Ora poi si conosce l'elenco degli opuscoli di Areta (prediche, lettere, apologie, discorsi d'occasione, questioni canoniche e scritturali) contenuti soprattutto nel codice Mosquense 441 (Catal. Vladimir) e nel Marciano 524, donde sono stati tolti alcuni saggi. Dalla pubblicazione di queste opere verrà molta luce su questo personaggio per molti rispetti interessante e sulla sua epoca. Dal lato estetico gli scritti di Areta sono composti in uno stile privo di grazia, incredibilmente arruffato e oscuro, tanto che l'autore stesso in un opuscolo dovette difendersi dal biasimo di oscurità rivoltogli da contemporanei.

Opere: Migne, Putrologia Graeca, CVI, coll. 493-806. Testo greco del panegirico dei martiri Edesseni in Texte und Untersuchungen, XXXVII, 11, Lipsia 1911, pp. 210-222; del panegirico di Eutimio in Graffin, Patrologia Orientalis, XVI, Parigi 1922, pp. 486-505; J. Compernass, Aus dem literarischen Nachlasse des Erzbischofs Arethas aus Kaisareia, in Didaskaleion, I (1912), pp. 295-318; II (1913), pp. 95-100, 181-206.

Bibl.: Σ. Κουγέας, ‛Ο Καισαρείας 'Αρέθας καὶ τὸ ἔργον αὐτοῦ (Areta di Cesarea e l'opera di lui), Atene 1913; Dräseke, Arethas von Cäsarea, in Neue Jahrbücher für das klassische Altertum, XXXV (1915), pp. 249-270.

Vedi anche
Alessandro III re di Macedonia Re di Macedonia (Pella 356 - Babilonia 323 a.C.), figlio di Filippo II, fondatore della potenza macedone, e di Olimpiade, figlia di Neottolemo re d'Epiro. Una delle maggiori figure della storia, dominò la Grecia, culla della civiltà occidentale, e fu abile stratega e conquistatore. Denominato Magno in ... Nicòla il Mistico Patriarca di Costantinopoli (m. 925); oriundo italiano, funzionario imperiale, poi consigliere (gr. μυστικός, onde il soprannome) del patriarca Antonio Caulea al quale successe nel 901. Relegato (907) in un monastero per aver condannato il quarto matrimonio di Leone VI, ritornò alla morte di questo (912). ... Costantino VII Porfirogenito imperatore d'Oriente Figlio (905-959) di Leone VI il Filosofo, successe al padre nel 912, ma non esercitò quasi mai personalmente il potere, preferendo dedicare la sua attività agli studî. Le sue opere, scritte da solo o in collaborazione con altri, sono preziose come fonti per la storia dell'Impero bizantino. Al gruppo ... Costantinopoli (gr. Κωνσταντινούπολις) Città fondata dall’imperatore Costantino sul luogo dell’antica Bisanzio nel 330. Capitale dell’Impero bizantino fino al 1453 quando fu conquistata dai Turchi; da allora prevalse il nome İstanbul (➔). religione Editto di C. Emanato da Teodosio I l’8 novembre 392, mirava alla completa ...
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Altri risultati per ARETA di Cesarea
  • Àreta di Cesarea
    Enciclopedia on line
    Teologo bizantino (n. Patrasso 850 circa - m. dopo il 933); metropolita (907) di Cesarea di Cappadocia, avverso, come Nicola il Mistico, alle quarte nozze dell'imperatore Leone VI il Sapiente, avversò poi il ritorno di Nicola al patriarcato (912), onde fu espulso dalla sede, che riebbe alla riconciliazione ...
Vocabolario
aretè
arete aretè s. f. – Traslitterazione del gr. ἀρετή, parola che in origine significava la particolare capacità non soltanto di persone ma anche di animali e cose di assolvere bene il proprio compito, e ristretta più tardi (analogam. a quel...
ceṡarèo
cesareo ceṡarèo s. m. [dal lat. Caesareum]. – Tempio eretto in onore di Cesare Augusto o di altri imperatori (il più noto è il Cesareo di Benevento, eretto in onore di Augusto da Publio Vedio Pollione).
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