ARGANO (dal gr. ὄργανον, attraverso un plurale τἄργανα; fr. cabestan; sp. cabrestante; ted. Spill, Schiffwinde; ingl. windlass, capstan)
Apparecchio impiegato a bordo delle navi e a terra per compiere elevati sforzi di trazione sopra cavo o catena. Si usano a terra argani per alare imbarcazioni o navi di modesto dislocamento dal mare sopra gli scali di alaggio o per spostare per breve tragitto oggetti pesanti. Si usano a bordo argani essenzialmente per salpare le ancore (argani di salpamento), sistemati a prua sul ponte di coperta o sul castello, e per tonneggiare (argani di tonneggio), sistemati nella parte poppiera di solito sul ponte scoperto. Si distinguono dai verricelli in quanto negli argani la campana, attorno alla quale si avvolge il cavo o la catena, è di solito ad asse verticale, mentre nei verricelli è ad asse orizzontale (in inglese windlass è l'apparecchio ad asse orizzontale e capstan è quello ad asse verticale).
I primitivi argani erano in legno, mossi a mano con aste infilate nella corona superiore delle campane e dipartentisi da questa a raggiera talché per ogni asta, o aspa, potevano applicarsi uno o più uomini; di poi vennero fatte di metallo le basi e successivamente anche le campane. Più recentemente si è sostituita allo sforzo normale dell'uomo l'azione del vapore o dell'elettricità. Gli argani sistemati sulle banchine o sugli scali sono a vapore o elettrici o ad aria compressa o anche idraulici; invece quelli a bordo delle navi sono a vapore od elettrici solamente. Tutti però portano gl'incastri per le aspe per poter eseguire la manovra a mano in caso di necessità.
Gli argani destinati ad alare cavi metallici o vegetali hanno tutti una campana di ghisa o di acciaio appositamente sagomata a gola, in modo che le passate di cavo che vi si avvolgono siano richiamate verso il centro e quindi non possano scapolare gli orli; le campane sono inoltre guarnite di striscie riportate in bronzo lungo le generatrici, dette fantinetti, facilmente ricambiabili, intese ad impedire che la gola della campana si consumi per il prolungato lavoro.
Nella parte inferiore è applicato un nottolino che scontra contro appositi denti praticati sulle piastre di base, in modo da impedire il deviramento sotto lo sforzo in caso d'arresto del lavoro motore.
Gli argani destinati a salpare le ancore hanno in luogo della campana una ruota a impronte con sagoma complementare a quella delle maglie della catena, per modo che queste vi si possano adagiare successivamente di taglio e di piatto l'una dopo l'altra; lo sforzo dell'argano viene così passato alla catena mediante le maglie che si presentano di piatto e si appoggiano con le spalle alle impronte. Il percorso delle catene deve essere sistemato in modo che esse abbiano almeno sempre tre maglie simultaneamente impegnate nella ruota ad impronte. Le impronte devono essere sagomate con la preveggenza di poter afferrare anche le maglie di unione delle varie lunghezze di catene e le maglie con tourniquets. La ruota ad impronte viene chiamata barbotin, dal nome del capitano di vascello francese che ebbe per primo l'idea d'impiegare una ruota a impronta per alare le catene; a volte lo stesso nome viene esteso all'argano a salpare.
Gli argani a salpare sono spesso sulle navi mercantili ad asse orizzontale con il motore a vapore al centro, due ruote a impronte ai lati e due campane per tonneggio all'infuori di ciascuna ruota a impronte; la macchina può azionare indifferentemente il gruppo del lato destro o quello del lato sinistro o ambedue i gruppi insieme, naturalmente a velocità ridotta.
Sulle navi da guerra gli argani a salpare sono tutti ad asse verticale e sono in numero di due con motore separato; spesso vi è un terzo argano al centro per il servizio dell'ancora di speranza e questo porta, sempre oltre alla ruota a impronte, anche una campana per tonneggio, la quale può essere situata anche in un ponte superiore mediante il prolungamento dell'asse di trasmissione. Sulle navi più recenti è preferito il comando elettrico; i motori di lavoro sono così disposti da potere a volontà comandare l'uno o l'altro degli argani.
La potenza degli argani a salpare viene calcolata in base allo sforzo necessario per strappare l'ancora dal fondo; questo sforzo è di solito valutato in ragione di tre volte il peso dell'ancora aumentato dal peso di tre lunghezze di catena (75 m.).
Per una nave da guerra di circa 12.000 tonn. di dislocamento l'argano a salpare è capace di esercitare sulla catena uno sforzo di 30 tonn. alla velocità di ricupero della catena di m. 3,50 al minuto primo, oppure di 13 tonn. a 9 m.; per una nave di circa 6000 tonn. tali sforzi sono rispettivamente di 20 e 8,5 tonn. alle velocità di 5 e 12.5 m. al minuto; per cacciatorpediniere di 2000 tonnellate, 12 e 4,3 tonn. alle velocità di 5 e 15 m.
Per le stesse navi ora citate gli argani di tonneggio di poppa vengono calcolati in ragione dei seguenti sforzi; nave di 12.000 tonnellate, 6 e 9 tonn. per velocità di ricupero del cavo di 15 e 10 m. al minuto; nave da 6000 tonn., 4 e 6 tonn. per velocita di 15 e 10 m. al minuto; cacciatorpediniere da 2000 tonn., 2 tonn. per velocità di 20 m. al minuto.
Le campane degli argani di tonneggio devono inoltre essere in grado di resistere da fermo a sforzi notevolmente superiori, dovendo spesso trovarsi in condizioni da funzionare come bitte da ormeggio.