ARGAS (dal gr. ἀργᾶς o ἀργῆς "serpente"; ἀργής "bianco, splendente")
Genere di Zecche (Ixodina) istituito da P. A. Latreille (Mag. encyclop., IV, p. 15, 1795), che per primo distinse le Zecche in Argas e Ixodes. Argas, insieme con Ornithodorus, costituisce oggi la famiglia Argasidae (v. Canestrini, in Atti Istituto veneto, XXXVIII, 1891, p. 720), zecche riconoscibili dall'integumento interamente coriaceo, dall'apparato boccale infero (nell'adulto), dalla posizione degli stigmi, situati fra l'inserzione della terza e della quarta zampa, dalla presenza di una scanalatura longitudinale sulla faccia interna del palpo mascellare. Caratteristico del genere Argas è il margine del tronco sottile, fornito di distinta linea suturale e di fini pieghe radiali o di disegno a maglie rettangolari. È un genere cosmopolita, cui appartengono specie ad abitudini notturne, ematofaghe, almeno le femmine, ectoparassite temporanee di Vertebrati omotermi, soprattutto di Uccelli, e capaci di tollerare digiuni lunghissimi (anche di parecchi anni). Possono provocare pericolose epidemie del pollame con la trasmissione di spirochete, particolarmente della Spirochaeta gallinarum. Alcune specie di questo genere sono ad es.: Argas reflexus F. che predilige il colombo e vive anche in Italia; A. persicus Fisch. v. Wald, diffuso nei climi caldi; A. Brumpti Neum., della Somalia; esse pungono accidentalmente l'uomo, con conseguenze tuttavia di poca entità. La partecipazione dell'A. persicus alla trasmissione di certe spirochetosi umane non è dimostrata (v. acari).
Bibl.: P. Schulzen, Ixodina, in Biologie der Tiere Deutschlands, 1923, fasc. 2.