ARIBOFLAVINOSI
. Sindrome carenziale dovuta a deficienza di riboflavina, per suo insufficiente apporto alimentare, o per squilibrio metabolico (diabete, epatopatie croniche, morbo di Addison, morbo di Basedow, malattie infettive a lungo decorso), o come conseguenza di una protratta assunzione di antibiotici.
L'a. è stata ottenuta nell'uomo da V. H. Sebrell e R. E. Butler nel 1938 in 17 donne sperimentalmente sottoposte ad una dieta deficiente soltanto in lattoflavina. Dopo 94-100 giorni di dieta, si è manifestata, nei soggetti in esperimento, una tipica lesione delle labbra alla quale è stato dato il nome di cheilosi. La sindrome clinica è stata, però, dettagliatamente descritta da J. D. Spies, W. B. Bean, J. D. Vilter e N. E. Huff (1940) studiando 472 bambini discendenti da genitori costretti dall'indigenza a regime carenzato.
Si manifesta con cheilosi, glossite e alterazioni oculari. La cheilosi, già descritta da Stannus come stomatite angolare, è caratterizzata da fissurazioni limitate al prolabio, della lunghezza di 1÷3 cm, poco profonde (mm 0,5), spesso coperte da croste a superficie irregolare e con rapido esito in cicatrice. La glossite è dovuta all'atrofia delle papille: ha inizio in corrispondenza dell'apice e si estende lentamente in maniera irregolare, facendo assumere alla lingua l'aspetto di carta geografica per l'alternarsi di zone gravemente atrofiche con zone in cui la lesione è poco accennata; in uno stadio ulteriore l'atrofia colpisce tutta la superficie della lingua, che diventa liscia, secca, lucida, di colore rosso violaceo (lingua magenta). Le manifestazioni oculari corrispondono a quelle constatate da Spies nei soggetti malnutriti, come congestione dei vasi congiuntivali, lacrimazione, bruciore locale: il fenomeno principale consiste però nella proliferazione superficiale, simmetrica del plesso vascolare limbico: i vasi neoformati tendono a estendersi verso il centro della cornea, producendo fotofobia e annebbiamento della vista; V. Cavara ha notato anche difetto dell'accomodazione. La terapia della forma primitiva consiste nell'adeguamento del regime dietetico, nelle forme secondarie è basata sulla somministrazione per via parenterale di riboflavina. L'a. guarisce nel giro di pochi giorni.
Bibl.: W. H. Sebrell e R. E. Butler, in Publ. Health Dep., 1938, n. 53, p. 2282; I. D. Spies, W. B. Beam, J. D. Vilter, N. E. Huff, in Journ. of the American Medical Society, 1940, n. 200, p. 697; L. Travia e coll., in Acta vitaminologica, 1949, n. 3, p. 1.