ARICA (A. T., 159)
Città costiera del Chile settentrionale, presso il nuovo confine col Perù. È costruita molto regolarmente, con le strade dirette da N. a S. e da E. a O., ai piedi di una collina che cade a picco sul mare (el Morro), allo sbocco della valle di Azapa. Il suo porto spazioso, comodo, riparato dall'isoletta di Alacrán, è molto importante perché vi fa capo la ferrovia internazionale proveniente da La Paz (Bolivia), costruita dal governo chileno per mantenere gl'impegni presi con la Bolivia col trattato di pace e di amicizia del 1904. Questa ferrovia fu ultimata nel 1913; è lunga 438 km. (di cui 206 in territorio chileno) e sale a oltre 4000 m. di altezza. Un'altra ferrovia unisce Arica a Tacna. I dintorni della città, che è soggetta a clima molto caldo e secco, sono aridi e poveri di vegetazione; colture tropicali e subtropicali si trovano, peraltro, nella valle di Azapa. Nel 1927 Arica aveva 4886 autanti, tra i quali numerosi Negri, Mulatti e Cinesi. Sembra che sia stata fondata dagli antichi Peruviani; gli Spagnoli vi si stabilirono nel 1556, e la sua importanza crebbe tanto, che Filippo II nel 1570 le confermò il titolo di città. Rovinata quasi completamente da un terremoto nel 1605, risorse tra il 1615 e il 1637. Nel gennaio nel 1681 subì un attacco del filibustiere Walting, che provocò l'esodo di gran parte dei suoi abitanti verso Tacna. Rifiorì intorno al 1825, per il commercio con la Bolivia. Altri terremoti, fra cui terribili quelli del 1868 e del 1887, la danneggiarono più volte.
Arica era capoluogo di dipartimento nella provincia di Tacna (v.), tolta dal Chile al Perù nel 1884 in seguito alla pace di Ancón. Il Chile, dopo dieci anni, avrebbe dovuto indire, nel territorio di Tacna ed Arica, un plebiscito, che peraltro non ebbe mai luogo. Nel 1927 fu proposta dal governo degli Stati Uniti la cessione di detto territorio alla Bolivia, priva di sbocco al mare: ma il Perù rifiutò di aderire alla proposta. Nel febbraio 1929, tra Perù e Chile, dopo contese di anni, che più volte furono sul punto di trascinare i due paesi ad una nuova guerra, si è giunti ad un accordo, per il quale il territorio a N. della ferrovia Arica-La Paz con la città di Tacna, torna al Perù, mentre quello a S. della ferrovia resta al Chile. Questa zona, che comprende circa i tre quinti dell'antica provincia, la quale aveva 24.758 kmq. di superficie e 42.036 ab. (1920), è in gran parte montuosa, con clima molto arido e caldo, popolazione scarsa (poco più di 1 ab. per kmq.). Solo un ottavo della superficie è posto a coltura (soprattutto a prati artificiali e seminativi). Relativamente numeroso è il bestiame ovino e caprino; peraltro la risorsa più importante del paese sono i minerali (rame, argento, piombo, zolfo, ecc.).