ARIOBARZANE ('Αριοβαρζάνης, Ariobarzānes)
Satrapo persiano. Quando Farnabazo circa il 380 a. C. fu chiamato da Artaserse II alla sua corte, A. gli succedette nella satrapia della Frigia ellespontica. Apparteneva alla stessa famiglia e forse, come sembra suggerire un passo di Senofonte (Hell., IV,1,40), era suo fratello o più probabilmente suo figlio. Forse è lo stesso A. che scortò nel 407 a. C. ambasciatori ateniesi. Il fatto più importante del suo governo è il tentativo di mediazione che circa il 368 fece tra le potenze elleniche per mezzo di Filisco. Il tentativo non approdò, ma egli guadagnò simpatie, particolarmente a Sparta. Poco dopo, quando, ribelle ad Artaserse II, era assediato da Autofradate e Mausollo in Asso fu liberato per opera di Timoteo e Agesilao e poté in parte ricuperare la sua satrapia che gli era contrastata da Artabazo figlio più giovane di Farnabazo, inviato dal re per sostituirlo. Poi, propagandosi la ribellione nell'Asia Minore e fuori, gli stessi satrapi che lo avevano combattuto fecero causa comune con lui. Ma quando i ribelli cominciarono ad avere la peggio furono pronti a tornare in pace col re e A. rimase quasi solo insieme col satrapo della Cappadocia Datame. Infine, tradito dal proprio figlio Mitridate, circa il 360 cadde prigioniero del re e fu punito con la crocifissione.
Bibl.: Th. Nöldeke, in Gött. gel. Anz., 1884, p. 294 segg.; K. J. Beloch, Griech. Gesch., 2ª ed., III, ii, Berlino 1923, p. 145 segg.