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ARION

di Carlo Piersanti - Enciclopedia Italiana (1929)
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ARION (da Arion, nome mitologico riferito a un cavallo che Nettuno fece uscire dalla terra con un colpo di tridente)

Carlo Piersanti

Genere (Férussac, 1821) di Gasteropodi Polmonati (sottordine Stilommatofori), ascritti alla famiglia degli Arionidi e affini ai Limax. Il volgo confonde gli Arion e i Limax col nome di lumaconi. Le specie di questo genere hanno il corpo nudo, allungato, più o meno cilindrico, con la pelle rugosa, dalla quale trasuda un umore abbondante, denso e vischioso. La testa è munita di 4 tentacoli, 2 inferiori più corti e 2 superiori terminanti in un rigonfiamento globoso, nel centro del quale sono inseriti gli occhi, rotondi, neri e piccolissimi. La bocca è armata di una forte mascella, arcuata, con coste longitudinali sporgenti: la radula ha numerosi denti bicuspidati (laterali) e tricuspidati (marginali e centrali), disposti in serie orizzontali. Anteriormente, sulla faccia dorsale del corpo, gli Arion hanno un largo ingrossamento granuloso e coriaceo della pelle, lo scudo o clipeo, che nasconde nel suo spessore, in corrispondenza della parte posteriore, delle piccole granulazioni calcaree isolate o riunite in masserelle, mentre i Limax hanno una vera e propria conchiglia interna. L'orifizio respiratorio si apre nella metà anteriore del margine destro dello scudo: vicino a quello sbocca il poro genitale. L'estremità caudale si presenta ottusa alla sua estremità, con un poro mucoso ben visibile, che serve di sbocco alla ghiandola mucosa: tale ghiandola intensifica la sua attività nel periodo riproduttivo.

Le specie di questo genere, non molto numerose, sono distribuite in Europa, nell'Asia settentrionale e nell'Africa: secondo il Fischer, mancherebbero in America. Vivono in luoghi freschi e umidi, negli orti, nei giardini o nei campi tra le foglie putrescenti, all'imboccatura delle grotte, amando di peregrinare dopo le piogge e di nascondersi nelle stagioni asciutte. Non è raro di vedere gli Arion strisciare con l'ospite comune a molte lumache, l'Ereynetes limacum Schr., sorta di piccolo acaro che si aggira sul loro corpo, rifugiandosi talora nella cavità polmonare dei medesimi. Gli Arion sono molto voraci e si nutrono di sostanze vegetali e animali, come larve d'insetti, lombrichi morti e individui feriti della loro specie. Depongono da maggio a settembre 70-100 uova ovali, isolate, opache, che si schiudono in 25-50 giorni, completando lo sviluppo in un anno. La deposizione delle uova avviene un mese o due prima del completo sviluppo: le uova nell'Arion hortensis presentano una notevole fosforescenza durante i primi quindici giorni dalla deposizione.

Si hanno tracce fossili di Arion nel Pliocenico recente.

Le specie italiane più comuni di questo genere abitano la zona alpina e settentrionale della penisola. Ricordiamo: l'Arion hortensis Fér. (lunghezza 30-50 mm.), che lo Statuti segnala anche nel territorio di Roma, con dorso grigiastro o nero, cosparso di punti giallastri e ornato, su ogni lato, d'una fascia nera sormontata da una grigia, piede di colore giallo vivo con i margini gialli o aranciati; l'A. empiricorum Fér. (lunghezza 100-120 mm.), di colore rosso, giallo o bruno, senza fasce né macchie allo stato adulto, che abbonda specialmente nelle vigne e negli orti della regione subalpina, adoperato specialmente in passato dai ciarlatani nella composizione di decotti e per curare tumori; l'A. cinctus Mu̇ll. (lunghezza 40-50 mm.), di colore grigio-gialliccio o rossiccio più oscuro nella parte superiore del dorso, con una larga fascia bruna, che dal clipeo si estende sino all'estremità del corpo; l'A. ater L. (lunghezza 110-120 mm.), dal corpo bruno scuro o nero cupo, con piede grigio o nerastro.

Alcuni malacologi separano dagli Arion certe forme che attribuiscono al genere Ariunculus (Lessona, 1881).

Gli Arion sono dannosi agli orti in quanto corrodono gli organi più delicati delle piante: si possono combattere con la raccolta diretta e distruggendo le uova. Le Lampiridi, che si nutrono unicamente di lumache, e altri insetti malacofagi (specialmente i Carabidi) fanno buona distruzione di Arion.

Vedi anche
Polmonati Ordine di Molluschi Gasteropodi, secondo una delle due classificazioni alternative dei Gasteropodi, con gli ordini Basommatofori, Eupolmonati e Stilommatofori, comprendenti le specie comunemente note come chiocciole, lumache e lumache acquatiche. La cavità del mantello non contiene lo ctenidio (branchia), ... chiocciola Nome comune di numerose specie di Molluschi Gasteropodi Polmonati dell’ordine Stilommatofori, famiglia Elicidi; un tempo comprese nel genere Helix, ora suddiviso in più generi. Le c. hanno ampia conchiglia elicoidale destrorsa, che accoglie tutto il corpo dell’animale. L’epidermide secerne un muco adesivo, ... conchiglia Involucro più o meno resistente e sviluppato, che sta a difesa del corpo dei Molluschi e dei Brachiopodi. È una secrezione del mantello che avvolge tutto o in parte il corpo, oppure può essere ridotta di mole, e nascosta nello spessore del mantello. La materia che compone la c. è distribuita in strati ... Metazoi In zoologia sistematica, l’insieme di tutti gli organismi pluricellulari Eucarioti compresi nel regno animale. A differenza dei Protozoi, hanno corpo costituito da numerose cellule, che esplicano differenti funzioni, distribuite in almeno due strati, di cui quello esterno, a contatto con l’ambiente, ...
Tag
  • FOSFORESCENZA
  • GASTEROPODI
  • LAMPIRIDI
  • LOMBRICHI
  • ARIONIDI
Vocabolario
ariònidi
arionidi ariònidi s. m. pl. [lat. scient. Arionidae, dal nome del genere Arion, e questo dal nome lat. del cantore greco Arione (7°-6° sec. a. C.)]. – Famiglia di molluschi gasteropodi dell’ordine stilommatofori, dal corpo nudo, allungato...
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