Aristide
Politico ateniese (n. 540-m. prima del 462 a.C.). Figlio di Lisimaco, contribuì alla cacciata dei tiranni (510) e partecipò alla battaglia di Maratona (490). Fu arconte nel 489-488 e poco dopo, come capo del partito conservatore, si oppose a che Atene destinasse alla costruzione di navi da guerra il ricavato delle nuove miniere del Laurio e fu perciò ostracizzato. Amnistiato in occasione della spedizione di Serse in Europa (480), accorse a Salamina e partecipò a quella battaglia. Nel 478-477 prese parte, forse a capo delle forze ateniesi, alla campagna dei confederati greci contro Cipro e Bisanzio; avvenuta la defezione di questi da Sparta e la costituzione della Lega delio-attica, A., per la sua fama di probità, che gli procurò anche il soprannome di «giusto», fu incaricato di stabilire il contributo che ciascun alleato doveva versare ogni anno alla cassa federale. Quantunque pochissimo se ne sappia, grande dovette essere in Atene l’influenza di A. durante gli anni successivi, nei quali dominò in Atene il partito conservatore diretto da Cimone. Morì certo prima dell’ascesa dei democratici radicali di Efialte e Pericle (462).