ARISTOCLE ('Αριστοκλῆς, Aristŏcles)
Si ricordano cinque scultori greci di questo nome.
1. Lavorò nell'Attica nella seconda metà del sec. VI a. C., e ci è noto sia da un frammento di firma sulla base d'una statua votiva, sia da un rilievo originale firmato (v. fig.), ora al Museo nazionale d'Atene (Löwy, Inschr. griech. Bildh., 10). È questo la stele funebre di un Aristione, rappresentato in armi, grande al vero: lavoro di tecnica raffinata al quale dà una singolare importanza di documento la buona conservazione dei molti particolari eseguiti in pittura: lo stile si riconnette con quello dei più antichi vasi dipinti a figure rosse.
2. Contemporaneo all'incirca del precedente: bronzista di Sicione, fratello del celebre Canaco, e poco meno stimato di lui: un tardo epigramma greco ne ricorda la statua d'una Musa (Anth. Pal., XVI, 220).
3. Da Cidonia in Creta: Pausania (V, 25,11) ricorda di lui il gruppo di Eracle che abbatte Ippolita, dedicato in Olimpia, notandone il carattere arcaico e aggiungendo che era anteriore al 494 a. C.
4. Figlio di Cleoita, forse abiatico del secondo. Pausania (V, 24, 5) ne menziona una statua all'Acropoli, e uno Zeus con Ganimede a Olimpia: lavorò nel sec. V.
5. Diresse un restauro dei rilievi che decoravano la base dell'Atena crisoelefantina di Fidia, nel 398 a. C.; alcuni identificano questo col precedente.
Bibl.: W. Amelung, in Thieme-Becker, Künstler-Lexikon, II, Lipsia 1908, p. 104.