Aristone di Chio
Filosofo (3° sec. a.C.). Dapprima scolaro di Zenone di Cizio, fu poi capo di una scuola propria. Il suo distacco da Zenone e dallo stoicismo (nel senso di un ritorno alla vecchia concezione cinica) consiste nell’avere rigorosamente ristretto all’etica il dominio della filosofia (considerando la logica come inutile e la fisica come superiore alle facoltà conoscitive umane) e, in seno all’etica stessa, nell’aver respinto come meramente popolari ed empiriche tutte le trattazioni parenetiche. Complicato è il problema della distinzione delle opere sue da quelle di Aristone di Ceo (➔).