ARISTONE di Chio (Άρίστων ό Χĩος)
Filosofo greco, nato a Chio, pupillo dello stoico Zenone (c.a 320-250 a.C.).
All'opposto di Zenone, fu di modi accattivanti e di un'eloquenza ammaliante che gli fruttò il soprannome di Sirena (Diog. Laert., VII, 38, 161). Insieme ad Arcesilao, rifondatore dell'Accademia, intorno alla metà del III sec. a.C., fu il filosofo più influente e celebrato ad Atene, come attesta il discepolo Eratostene (Strab., I, 15). Fra i filosofi stoici A. è più vicino agli epicurei per il senso aristocratico della bellezza della vita, che non agli stoici ortodossi più tardi, come Crisippo, che da lui presero le distanze.
Il suo ritratto è stato individuato, erroneamente, nella testa non pertinente della statua di filosofo seduto di Palazzo Spada a Roma, che ha molte parti di restauro (l'avambraccio destro col gomito, il gomito sinistro, la gamba sinistra a partire dal femore e alcune parti del panneggio) e che sul plinto reca l'iscrizione frammentaria Αριστ, ricostruibile come Αριστ[ων Χιος], da altri invece integrata come Αριστ [οτελης] o come Αριστ[ιττ-ττος], il precursore degli epicurei. I caratteri stilistici dell'originale e la sua presumibile datazione intorno al 230 a.C. infatti, meglio si confanno, secondo l'opinione dello Schefold, agli anni di vita di A. che non alle altre identificazioni finora proposte.
Del resto, la posizione della statua e il modo di portare il corto mantello ritornano nelle statue degli stoici, come il Crisippo al Louvre e il Cleante ai Musei Vaticani cui si richiama anche il focoso gesticolare del braccio destro sollevato. La proverbiale calvizie del filosofo - a causa della quale sarebbe morto d'insolazione (Diog. Laert., VII, 160, 164) - è un indizio da tenere presente per le future ricerche iconografiche.
Bibl.: H. von Arnim, in RE, II, 1896, cc. 957-959, s.v. Ariston, n. 56; K. Schefold, Die Bildnisse der antiken Dichter, Redner und Denker, Basilea 1943, p. 120, n. 3; G. M. A. Richter, The Portraits of the Greeks, II, Londra 1965, p. 194; Κ. Schefold, Ariston von Chios, in Eikones. Festschrift H. Jucker (AntK, Suppl. XII), Berna 1980, p. 160 ss., tav. LV, 1-4; id., Die Überlieferung der griechischen Bildniskunst, in Festschrift U. Hausmann, Tubinga 1982, p. 85; L. A. Scatozza Höricht, Il volto dei filosofi antichi (Archaia, Storia degli studi, 2), Napoli 1986, p. 185.
(Scatozza Höricht)