ARLON (fiamm. Aerlen; A. T., 44)
Città del Belgio sud-orientale, capoluogo della provincia di Lussemburgo, su una collina a 460 m. s. m., ai confini del Belgio col granducato di Lussemburgo. Il suo antico nome Arolaunum si vuol far derivare da ara lunae, per l'antico tempio di Diana. Nel 1904 aveva 10.849 abitanti e un commercio abbastanza attivo in cereali e ferro; ma la città ha avuto molto a soffrire per l'ultima guerra. È riunita con ferrovia a Lussemburgo, Virton e Neufchâteau. È sede di Corte d'assise e di tribunale di prima istanza. Ha un ateneo, una scuola media femminile di stato, scuola normale per maestre elementari, accademia di belle arti, scuola industriale e biblioteca pubblica.
Tra i monumenti artistici si notano specialmente la moderna chiesa di S. Martino e quella di S. Donato del 1625, il Museo archeologico, il più ricco in tutto il paese: tutta la vita antica (scene di circo, vendita di panni, visite mediche, ecc.) è evocata nelle lapidi della sua raccolta.
Storia. - Città d'origine romana, Arlon ha una storia ricca di calamità. Nel 1424 tutta la città andò distrutta da un incendio; ricostruita, fu saccheggiata nel 1542 dai soldati del duca d'Orléans e nel 1558 distrutta dal duca di Guisa. Fu saccheggiata altre due volte nel 1569 e nel 1604, e soffrì terribilmente nel 1661 per un incendio che distrusse chiese e conventi. In seguito fu saccheggiata ancora dai Francesi nel 1681 e rovinata dagli Austriaci nel 1793. Anche durante la guerra mondiale 1914-18, come si è detto, Arlon sofferse assai e fu parzialmente distrutta.