SALACROU, Armand
Autore drammatico, nato a Rouen nel 1900. Dopo avere iniziato la sua carriera come giornalista, si dedicò al teatro nel quale esordì con l'atto unico Le Casseur d'assiettes (1924), cui seguì, con più forte impegno, Tour à terre (1925), la cui audace novità turbò o lasciò perplessi la maggior parte dei critici.
A un dominante pessimismo di alto tono lirico è ispirata costantemente l'opera migliore di S. La partecipazione dello scrittore al sentimento tragico del tempo, simboleggiata in Le pont de l'Europe (1927) - altrettanto dibattuto dalla critica - continua a chiarirsi nei lunghi ed eloquenti monologhi di Patchouli (1930), che è stato detto il "dramma della giovinezza" e il cui protagonista, con un assunto di derivazione post-romantica, sostiene la diversità dell'amore dalla felicità e la precarietà involontaria dei sentimenti. Atlas-Hôtel (tre atti, 1929, rappresentato nel 1931) mostra, con la sua dolente accusa, l'inevitabile conclusione negativa delle nostre esperienze di vita. Il carattere di pretesto lirico in La vie en rose (atto unico, 1931) si accentua in canzoni, capricci scenografici ed arabeschi ornamentali. Les frénétiques (cinque quadri, 1929, rappresentato nel 1934) è una vigorosa satira della convenzionalità del cinema. Nella figura e nei progetti dello studente di L'inconnue d'Arras (tre atti, 1935) l'autore dà, con la consueta mestizia e tenerezza sognante, uno sguardo retrospettivo al suo cammino d'artista. La tragedia descrive tutti i ricordi di vita che tornano alla mente di un moribondo nei brevi istanti di agonia, definitivamente colti e fermati.
La produzione più recente, Une femme libre (tre atti, 1930-33, rappr. nel 1934); Un homme comme les autres (tre atti, 1936); La terre est ronde (tre atti, 1937, rappr. nel 1938); Histoire de rire (farsa drammatica in tre atti, 1939); La Marguerite (atto unico, 1941, rappr. nel 1944); Le soldat et la sorcière (trad. ital. in Sipario, 1947); Les nuits de la colère (trad. ital. ibid., 1947); L'Archipel Lenoir (1947, 2 tempi); Pourquoi pas moi (1947) conferma e approfondisce la vocazione manifestata nel primo decennio di attività. Della trilogia drammatica Les trois journées è già apparsa la prima parte: 1928: Les fiancés du Havre (1945) e si attendono: 1918: La mer à boire e 1928: L'impasse. Le considerazioni di S. sulla propria arte sono affidate alla Note sur le théâtre (1941), a Théâtre, mon salut (confessioni teatrali) e agli avvertimenti, spesso implicitamente polemici, che egli fa seguire alle edizioni dei suoi drammi.
Bibl.: G. Marcel, Singularité d'A. S., in Aspects du Théâtre contemporain en France (1930-1935), Parigi 1945.