SALACROU, Armand
(App. II, II, p. 771)
Drammaturgo e scrittore francese, nato a Rouen il 9 agosto 1899, morto a Le Havre il 23 novembre 1988. Surrealista irriducibile, angosciato dall'immanenza di un Dio che si nega all'uomo, convinto e coerente assertore dell'indipendenza dell'artista dai condizionamenti, anche solo eventuali, dell'establishment (nominato membro dell'Académie Goncourt nel 1949, se ne dimise ben presto), prese parte attiva a iniziative e movimenti politico-culturali di sinistra. La definizione di "ateo ansioso", formulata da P.-H. Simon, appare la più felice per delineare la sua figura di ribelle nei confronti della crudele realtà di un universo caratterizzato dall'assenza di Dio e consegnato all'ingiustizia e al disordine.
Le profonde inquietudini esistenziali di S., oltre che nel suo teatro (di cui è stata avviata nel 1977 l'edizione definitiva con la pubblicazione dei primi due volumi), sono suggestivamente espresse in alcuni scritti di riflessione e memoria: Les idées de la nuit (1960), Impromptu délibéré (1966) e soprattutto Dans la salle des pas perdus (1974-76; nuova ed. 1984), articolato nei tre tomi C'était écrit, Les amours e De l'occupation à la Libération.
Bibl.: J. Silenieks, Themes and dramatic forms in the plays of Armand Salacrou, Lincoln (Nebraska) 1967; A. Ubersfeld, Salacrou, Parigi 1969; F. di Franco, Le théâtre de Salacrou, ivi 1970; Ph. Bebon, Salacrou, ivi 1971; C.B. Radford, A dramatist in search of his public, Belfast 1977; G. Marchi, Armand Salacrou, in I contemporanei. Letteratura francese, Roma 1977, pp. 453-60; AA.VV., Armand Salacrou, ou Les voies du théâtre contemporain. Actes du colloque international tenu au Havre les 30 novembre et 1er décembre 1980, Amiens 1980; D. Looseley, A search for commitment: the théâtre of Armand Salacrou, Exeter 1985; P. Portron, M.-F. Rose, Y. Simon, Hommage à Armand Salacrou, Cherbourg 1990.