BORISI, Armando
Nacque a Verona il 3 sett. 1869 dal conte Carlo e da Amalia Ninfa Priuli, valenti interpreti del teatro dialettale veneto. Esordì a sedici anni, nel 1885, nella formazione diretta da Enrico Gallina, accanto al padre in ditta con Emilio Zago, e vi percorse la carriera dei ruoli, specialmente nel repertorio di Goldoni, G. Gallina e F. A. Bon. Nel 1896, divenuto cantante operettistico, fece parte della compagnia di Giovanni Gargano, in un periodo poco felice per l'operetta italiana, che non poteva dare, a un attore coscienzioso, le soddisfazioni che meritava. Nel 1902 rientrò nella compagnia veneta dello Zago e vi sostituì Gugliemo Privato morto quell'anno; nel 1906 passò nella Compagnia goldoniana diretta da Giuseppe Pietriboni, accanto alla madre e a Dora Baldanello, poi ritornò con lo Zago dal 1909 al 1916. Per la quaresima di quest'ultimo anno entrò a far parte, con Gino Cavalieri, la madre e la nipote Amalia, della prima compagnia del nipote Carlo Micheluzzi, degna erede, in tre anni di attività, dell'alta scuola di Ferruccio Benini.
Fu questo il periodo più fortunato per il B.: accanto al repertorio abituale, attraverso i successi de La vedova di Renato Simoni, Casa restaurada (riduzione di Giovanni Cenzato di Come le foglie di Giuseppe Giacosa), Serenissima e Barufe in famegia di G. Gallina, interpretò alcune novità, come La portantina di L. Chiarelli, tradotta in dialetto veneziano da G. Rocca, e I eredi de Rigoleto, di G. B. Biolo, rappresentate al Teatro Manzoni di Milano rispettivamente il 3 e l'11 ott. 1917.
Dal 1919 al 1921 diresse la Compagnia dialettale veneta della nipote, Amalia Micheluzzi, in cui fece le ultime apparizioni sua madre, poi una propria con tournées nella Venezia Giulia. A Trieste diresse una filodrammatica e il suo ricordo, a poco a poco, dileguò. Ricoverato in una casa di salute di Treviso, vi morì il 24 maggio 1943.
Attore diligente e scrupoloso, fu ricordato come il degno continuatore della tradizione artistica della famiglia, e fu apprezzato per la sua vis comica signorilmente contenuta.
Fonti e Bibl.: Recensioni del Corriere della Sera, 4 e 12 ott. 1917;necrologio del Corriere della Sera, 25 maggio 1943; L. Rasi, Icomici italiani, I, Firenze 1897, p. 494; Enc. biogr. e bibl. ital., s. 9, Attori tragici - Attori comici, I, Milano 1940, pp. 169 a.; Enc. dello Spett., II, col. 844.