CARLINI, Armando
Filosofo, nato a Napoli il 9 agosto 1878, professore all'università di Pisa dal 1922 al 1945. Fu deputato al Parlamento e accademico d'Italia.
Spirito proteiforme, il C. è passato dall'idealismo a una sua concezione personalistica. Diffidente verso la dialettica, egli ha fatto propria l'esigenza di un idealismo che, al di fuori di un logicismo assoluto, tenga conto del mondo, sia pure in rapporto alla concretezza dell'atto spirituale umano, considerato a sua volta nella pura interiorità. Questo impone sia l'atteggiamento critico sia il dogmatico, poiché il principio psicologico rimanda al principio teologico: l'atto umano postula l'atto divino; onde Dio è l'atto dell'atto. Identificare logos umano e logos divino significa rendere incomprensibile l'atto umano; distinguerli significa passare dall'idealismo allo spiritualismo. Ciò, secondo il C., non annulla le conquiste dell'idealismo ma le invera in una più profonda intuizione dell'esperienza nella sua complessività. A Dio si passa non dal mondo ma dall'uomo e dall'analisi dell'atto umano. Il C. in definitiva si mostra equidistante dal realismo cosmologico e dall'idealismo immanentistico dialettico. Riprova ne è la sua concezione della persona, che, tutt'altra cosa com'è dall'individuo, è così rilevante da indurre a classificare la posizione propria del C. come spiritualismo personalistico. Tra i suoi scritti si segnalano: La vita dello spirito, Firenze 1921; La religiosità dell'arte e della filosofia, ivi 1934; Il mito del realismo, ivi 1936; La metafisica di Aristotile (trad., introd. e note), Bari 1928.