Trovajoli, Armando
Compositore, nato a Roma il 2 settembre 1917. Nonostante i risultati eccellenti raggiunti in altri campi musicali, T. ha legato la sua attività soprattutto alla musica da film e, in particolare, alla commedia all'italiana. Colonne sonore assai diverse tra loro, ma accomunate da vena fluida, accompagnamenti sorridenti, qualche momento struggente, orecchiabilità assoluta. Nel 2001 gli è stato conferito il Nastro d'argento speciale alla carriera.
Diplomato in pianoforte al Conservatorio di S. Cecilia, T. si dedicò alla musica leggera e, dal dopoguerra, al jazz. Si mosse poi in più direzioni: arrangiatore e pianista jazz; direttore d'orchestra al Festival di San Remo; autore di canzoni (Aggio perduto 'o suonno); compositore di commedie musicali come Rugantino (si pensi alla canzone Roma nun fa' la stupida stasera) e Aggiungi un posto a tavola, entrambe di Pietro Garinei e Sandro Giovannini, divenute popolari anche grazie alle sue musiche. Dal 1952 ‒ con Anna, di Alberto Lattuada, e il relativo ritmo di bajon su cui è basata la colonna sonora ‒ anche il cinema aveva cominciato ad assorbire le sue energie.
La sua vasta filmografia comprende anche opere minori, ma è stata la commedia all'italiana più 'alta' ‒ quella di Dino Risi e di Vittorio De Sica, di Ettore Scola e di Luigi Magni ‒ il terreno a lui più congeniale. Fu proprio questo cinema, basato sul carisma degli attori e l'icasticità dei dialoghi, dove il commento musicale può apparire superfluo, che sollecitò l'estro di T., come dimostrano anzitutto le partiture composte per Risi (Il vedovo, 1959; I mostri, 1963; Il giovedì, 1963; Il gaucho, 1964; Operazione San Gennaro, 1966; Straziami, ma di baci saziami, 1968; Noi donne siamo fatte così, 1971). Quando poi la vena di Risi si è fatta più 'nera', sono arrivati i commenti sonori malinconici di Profumo di donna (1974) e La stanza del vescovo (1977), oltre a quello di Telefoni bianchi (1976), ricco di citazioni dal cinema degli anni Trenta. Per De Sica T. ha firmato le colonne sonore 'napoletane' di Ieri oggi domani (1963), Matrimonio all'italiana (1964) e La riffa, episodio del film collettivo Boccaccio '70 (1962), oltre a quella drammatica di La ciociara (1960), dove spicca l'emozionante contraltare musicale alla sequenza dello stupro. Per Magni T. ha realizzato invece ambientazioni sonore romanesco-ottocentesche per Nell'anno del Signore… (1969), La Tosca (1973), In nome del Papa Re (1977), Arrivano i bersaglieri (1980). Un suo personale successo, premiato con il Nastro d'argento nel 1966, è stato Sette uomini d'oro (1965) di Marco Vicario, accompagnato da un commento jazzistico riorchestrato 'all'italiana'. È però Scola il regista con cui si è più identificata la carriera di T.: un sodalizio nato, nel 1964, con il primo film del regista (Se permettete, parliamo di donne) e proseguito con L'arcidiavolo (1966), caratterizzato dalla commistione di motivi musicali arcaici e moderni; Riusciranno i nostri eroi a ritrovare l'amico misteriosamente scomparso in Africa? (1968), il cui commento è strutturato su lunghe frasi in crescendo; Dramma della gelosia (tutti i particolari in cronaca) (1970); C'eravamo tanto amati (1974), dove la colonna sonora è un gioco di leitmotiv legati ai personaggi; Brutti, sporchi e cattivi (1976), dove spicca una famosa canzone 'borgataro-picaresca'; Una giornata particolare (1977), il cui commento ha fatto ottenere a T. il Nastro d'argento nel 1978, premio poi ricevuto anche per La famiglia (1987); fino a La terrazza (1980), Le bal, noto anche come Ballando ballando (1983), con cui ha vinto il David di Donatello, Maccheroni (1985), Che ora è? (1989), La cena (1998), Concorrenza sleale (2001) e Gente di Roma (2003) che hanno confermato l'inossidabilità di questo connubio artistico.Da 1962 al 1969 è stato sposato con l'attrice Anna Maria Pietrangeli.
Commedia all'italiana. Parlano protagonisti, a cura di P. Pintus, Roma 1985; E. Comuzio, Colonna sonora. Dizionario ragionato dei musicisti cinematografici, Roma 1992, ad vocem.