ARMATA (IV, p. 408)
La seconda Guerra mondiale ha confermato la funzione logistica per cui l'armata viene rifornita direttamente dai depositi e centri di produzione del territorio (nel caso di armate operanti oltremare da basi costituire a cura dell'intendenza superiore) e rifornisce i corrispondenti stabilimenti dei corpi d'armata o le divisioni e truppe a dirette dipendenze.
L'enorme peso comportato dai rifornimenti sui trasporti e le crescenti difficoltà di comando e di coordinamento delle operazioni, derivanti dai nuovi mezzi tecnici di lotta, accentuarono lo snellimento dell'armata, in genere costituita da non più di 7-9 divisioni (inquadrate in due o tre corpi d'armata), e da truppe suppletive, volta a volta commisurate ai particolari compiti operativi. In conseguenza, l'armata perdé definitivamente la caratteristica di grande unità operante ad obiettivi strategici (proprî invece del gruppo d'armate) per limitarsi normalmente ad azioni nel raggio tattivo.
Nelle campagne di Polonia, Francia e Russia, Africa settentrionale, operarono armate interamente costituite da truppe motorizzate e corazzate.
Sui fronti affidati all'esercito italiano, tra il 10 giugno 1940 e l'8 settembre 1943, operarono le armate 1ª e 4ª (fronte occidentale, battaglia delle Alpi), 9ª e 11ª (fronte albano-greco), 5ª e 10ª (fronte libico, fino al 10 dicembre 1940), 2ª (fronte iugoslavo), 8ª o "Armir" (fronte russo), 6ª (Sicilia), 7ª (Italia meridionale).