arme
. Più volte D. usa il sostantivo, in senso letterale e variamente traslato o figurato, nella sola forma ‛ arme ' per il singolare e nelle forme ‛ arme ' e ‛ armi ' per il plurale (cfr. R.M. Ruggieri, Saggi di linguistica italiana e italo-romanza, Firenze 1962, 147 ss.). Sempre nel significato suo proprio di " strumento di difesa e offesa " il sostantivo è usato nel Convivio, due volte con valore di singolare (II IX 5 e IV XVII 4), in senso figurato, una con probabile valore di plurale (IV XXVII 13 donate cavalli e arme, robe e denari; così anche in Fiore CXXVII 13 ognon si' accorto / d'armarsi con su' arme devisate, " con le sue distinte armi, a lui proprie ", chiosa il Parodi), una infine nella forma ora comune del plurale, in -i (Cv II V 14 Figlio, armi mie, potenzia mia), ancora in senso figurato. Alcune volte le ‛ armi ' sono i simbolici dardi di Amore: in Rime CIV 61 Drizzate i colli: / ecco l'armi ch'io volli, e in Pg XXXI 117 li smeraldi [gli occhi di Beatrice] ond'Amor già ti trasse le sue armi; mentre in un luogo (Rime CIII 12) il sostantivo sembra usato nel senso etimologico di " strumento di difesa che aderisce al corpo ", benché anche qui con valore metaforico: ella ancide, e non val ch'om si chiuda / né si dilunghi da' colpi mortali, / che... / giungono altrui e spezzan ciascun'arme. Ancora nel senso di " difesa ", ma senza specifica determinazione, è usato in If XVII 2 Ecco la fiera con la coda aguzza, / che passa i monti e rompe i muri e l'armi!, che l'Ottimo definisce " difensioni dure e ferrigne ".
Vari significati assume poi il sostantivo in diverse frasi ed espressioni, generalmente al plurale: uom d'arme (If XXVII 67), nel senso di " guerriero ", " combattente "; sanz'arme vinse il vecchio Alardo (XXVIII 18), nel senso di " senza combattere " (così anche in Pg XX 73); Tutti color ch'a quel tempo eran ivi / da poter arme (Pd XVI 47), nel senso di " atti alle a. ". In Pd VI 25 al mio Belisar commendai l'armi, la locuzione ha il valore di " affidai il comando dell'esercito "; in Pg XXII 55 cantasti le crude armi / de la doppia trestizia di Giocasta, il sostantivo è usato estensivamente, nel senso di " scontro armato ", " combattimento ", " guerra ".
Nel senso di " stemma ", " emblema ", " insegna araldica ", a. è usato in Pd VI 111 non si creda / che Dio tramuti l'armi per suoi [della casa d'Angiò] gigli.