ARMENIA (IV, p. 445; App. II, 1, p. 253)
Nella Repubblica Sovietica Socialista Armena il lago Sevan, a partire dal 1930 è stato molto ridotto di superficie (da 1393 a soli 240 km2), prosciugando la zona paludosa di SE e restringendolo alla parte più profonda di NO; lungo il corso del suo principale emissario, il fiume Zanga, affluente dell'Arasse, sono state impiantate 8 centrali idroelettriche (principale quella di Kanaker), le quali hanno permesso il sorgere dell'industria dell'alluminio e del caucciù sintetico, mentre poi la superficie irrigua è stata notevolmente estesa. Tra i centri industriali il principale risulta Erivan′, passato da 65 mila ab. nel 1926 a 509 mila nel 1959, sede di fabbriche di pezzi di ricambio per auto e di orologi. In progresso è anche Leninakan, sede d'industrie tessili e conserviere. Nei dintorni di questa città, in seguito all'apertura d'un canale irriguo, risulta in progresso la coltura della barbabietola da zucchero. Il movimento di rimpatrio degli Armeni dai paesi vicini (e soprattutto dalla Turchia), ha raggiunto la massima intensità verso il 1948 e si è andato poi attenuando; gruppi notevoli di Armeni rimangono in Georgia (380 mila), nell'Azerbaigian (360 mila) e in altre regioni russe (330 mila).