Arminio
Capo dell’antica popolazione dei cherusci (m. 19 d.C.). Dopo aver reso utili servigi ai romani, tese al console Quintilio Varo (il quale aveva con la sua politica suscitato malcontento tra i principi germanici) un’imboscata nella selva di Teutoburgo (9 d.C.), nella quale quasi tutto l’esercito romano fu distrutto. Lottò poi sia coi romani guidati da Germanico, sia coi suoi stessi parenti, specialmente con il suocero Segeste. Negli ultimi anni, era scampato più volte a malapena dalle mani dei romani; sua moglie Tusnelda era stata condotta a Roma a ornare il trionfo di Germanico nel 17 d.C. Col ridestarsi della coscienza nazionale in Germania, ebbe largo culto nella poesia.