BADODI, Arnaldo
Nacque a Milano il 17 marzo 1913; studiò pittura con A. Carpi a Brera, dove poi fu insegnante incaricato. Nel 1934 entrò a far parte del gruppo milanese di "Corrente", insieme ad A. Sassu, R. Birolli, F. Tomea, G. Manzù, G. Migneco, col quale divise lo studio, I. Valenti e L. Fontana.
Il programma di "Corrente" era di opposizione alla cultura ufficiale e al costume del momento, puntando ad uno svecchiamento dell'arte italiana: antinovecentista in estetica, antifascista in politica. Del carattere programmatico e ideologico del gruppo, il B. fu uno dei più tipici e combattivi rappresentanti. Raffaele De Grada, presentando una sua personale alla Bottega di Corrente nei primi del 1941,lo definì "il più contenutista dei pittori di Corrente".
Lo stile del B. oscilla tra i modi di una stilizzazione disegnativa di intenzione popolareggiante e pre-realista e quelli di un espressionismo di intensa e raccolta suggestione pittorica, di matrice genericamente post-impressionista; i temi da lui prediletti sono ora gli ambienti scintillanti di luci dei circhi, sartorie, modisterie, ora gli aspetti più sommessi e patetici di una Milano segreta, aspetti colti in modesti personaggi di tutti i giorni, in squallidi interni piccolo-borghesi. Nel primo numero (10genn. 1938) della rivista di "Corrente", Vita giovanile (divenuta poi Corrente di vita giovanile),ilB. pubblicò un articolo intitolato Pittura e pubblico,nel quale anticipava i problemi del realismo, ribellandosi al "richiamo all'ordine" dei fascisti ("All'ordine che è direttamente proporzionale all'arte, l'artista arriva indipendentemente, soltanto esprimendo e risolvendo un proprio problema. È inevitabile che per arrivare a questa chiarezza... l'artista e di conseguenza l'arte debba prima avventurarsi in un disordine intimo"). Nel 1939 il B. vinse il premio Gavazzi di Brera con la Battaglia di Milazzo (oggi nel Museo del Risorgimento di Milano). Nel dicembre dello stesso anno espose alla seconda mostra di "Corrente" alla Galleria P. Grande. Nel 1941, oltre alla già citata mostra alla Bottega di Corrente, tenne altre due personali (Galleria di Genova e Casa degli Artisti di Milano). Partecipò al II, III e IV Premio Bergamo. Nel maggio del 1942 partì per la Russia come tenente dei bersaglieri; ferito, fu proposto sul campo per una medaglia al valore. Dopo un'ultima lettera dell'11 dic. 1942 egli non diede più notizie di sé dal fronte russo e venne dapprima considerato disperso, mentre poi giunse la notizia che era morto di tifo nel marzo 1943 nell'ospedale russo di Kamenskoye, dopo esser stato fatto prigioniero nella battaglia del Don. Una mostra postuma è stata organizzata nel 1944 alla Piccola Galleria di Venezia; la Biennale di Venezia (a cui il B. aveva già partecipato nel 1938) gli ha dedicato, nel 1948, una retrospettiva curata dal critico che maggiormente gli fu vicino, R. De Grada.
Opere del B. si trovano nella Gall. Naz. d'arte moderna di Roma e in altre collezioni pubbliche e private.
Bibl.: R. De Grada, A. B. (Bottega di Corrente), Milano 1941; S. Cairola, Arte ital. del nostro tempo,Bergamo 1946, p. 2, tavv. III-IV; O. Vergani, A. B-Evaristo Boncinelli,in L'Illustr. Ital.,10 Sett. 1946, p. 137; L. Borgese, La XXIV Biennale di Venezia - Cesare Breveglieri - A. B. - Ciri Agostoni,in Vernice,III (1948), nr. 22-23, p. 32; R. De Grada, Ilmovimento di Corrente,Milano 1952, pp. 29 s.; T. Sativage, Pittura italiana del dopoguerra,Milano 1957, pp. 37 s., 45, passim; Catal. della Mostra del Rinnov. dell'arte in Italia 1930-1945, Ferrara 1960, pp. 34 s., 91, 118 s., 122, 124, tavv. 5-10; H. Vollmer, Künstler-Lexikon des XX. Jahrhs, I,p. 92.